Elezioni, ecco come potrebbe essere il nuovo consiglio comunale a Orvieto. Barbabella "ago della bilancia": «La città ha bisogno di cambiare»

La sala consiliare del Comune di Orvieto
di Vincenzo Carducci
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Martedì 28 Maggio 2019, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 12:08
ORVIETO - Serviranno altri quindici giorni per conoscere il nome del nuovo primo cittadino di Orvieto tra Giuseppe Germani, che ambisce alla riconferma, e Roberta Tardani che potrebbe essere il primo sindaco donna nella storia della città del Duomo. Ma in attesa del ballottaggio del 9 giugno è già possibile immaginare come potrebbe essere composto il nuovo consiglio comunale in base ai voti di preferenza espressi dai cittadini. Pochi in realtà rispetto ai voti dati alle singole liste. In tanti infatti non hanno scritto il nome del candidato sulla scheda, molte le schede annullate anche per la confusione che si è ingenerata con le elezioni europee. E' accaduto infatti che i nomi dei candidati alle Comunali siano stati scritti sulle scheda per le Europee. Sedici gli scranni da assegnare, dieci andranno alla maggioranza con il premio in caso di vittoria al ballottaggio, sei alle opposizioni. Queste le ipotesi non considerando al momento apparentementi con le liste escluse dal ballottaggio che potrebbero cambiare gli scenari. 

SE VINCE ROBERTA TARDANI Secondo i calcoli, in caso di vittoria di Roberta Tardani andrebbero 5 seggi alla Lega (Andrea Sacripanti, Stefano Olimpieri, Gianluca Luciani, Federico Fontanieri e Silvia Pelliccia), 3 alla lista civica Progetto Orvieto (Carlo Moscatelli, Beatrice Casasole e Anna Celentano), uno a Fratelli d'Italia (Umberto Garbini) e uno - malgrado il magro risultato - anche a Forza Italia (Andrea Oreto). Giuseppe Germani andrebbe all'opposizione e oltre a lui sarebbero eletti due consiglieri del Pd (Martina Mescolini e Federico Giovannini), un seggio andrebbe alla lista civica Siamo Orvieto (Cristina Croce). In Consiglio anche Franco Raimondo Barbabella e un posto per Orvieto 19to24 (Donatella Belcapo). 

SE VINCE GIUSEPPE GERMANI In caso di conferma del sindaco uscente la maggioranza sarebbe così composta: sei seggi per il Pd (Mescolini, Giovannini, Lorenzo Cortoni, Leonardo Pimpolari, Maurizio Talanti e Matteo Rossi), due per Siamo Orvieto (Cristina Croce e Andrea Vincenti), due alla lista Civica e riformista (Floriano Custolino e Roberta Cotigni). In minoranza andrebbero Roberta Tardani, due consiglieri per la Lega (Sacripanti e Olimpieri), uno per Progetto Orvieto (Moscatelli), Franco Raimondo Barbabella e un posto per Fratelli d'Italia. 

BARBABELLA: ORVIETO HA BISOGNO DI CAMBIARE In ottica ballottaggio tutti ora guardano alle mosse che arriveranno dalla coalizione guidata da Franco Raimondo Barbabella che, come visto, in ogni caso sarà in consiglio comunale insieme a un rappresentante di una delle sue due liste. L'ex sindaco si dice soddisfatto «sia per il risultato numerico sia soprattutto per il significato politico che esso ha assunto, da una parte alla luce del contesto che si è creato e che in parte ha condizionato l’esito, e dall’altra in vista del ballottaggio a cui i due contendenti principali sono stati costretti dalla nostra iniziativa». «Abbiamo interpretato un bisogno diffuso di cambiamento - continua - fondato non su accordi di vertice e coalizioni di potere ma su un progetto autenticamente civico per una chiara e concreta strategia di sviluppo oltre che su un rigoroso metodo politico. È questa la sostanza della nostra proposta: al centro della riflessione e dell’azione politica ci sono i problemi dei cittadini e ad essi la politica deve rispondere. Con questa impostazione affrontiamo ora la fase del ballottaggio. Non abbiamo pregiudizi ideologici, abbiamo dovere e capacità di giudizio. Dunque siamo aperti al confronto con chi vorrà ragionare sul serio con noi su come dare realtà al progetto, contenuti e metodo, che i cittadini hanno dimostrato di apprezzare. Orvieto ha bisogno di un cambiamento coraggioso per sé e per la regione, nella quale non possiamo più stare in posizione marginale. Nelle prossime ore esamineremo con attenzione l’evoluzione della situazione e assumeremo le iniziative necessarie perché non valga il principio gattopardesco di cambiare tutto perché non cambi niente. Noi non abbiamo bisogno di esserci ad ogni costo. Ci saremo con chi si assumerà esplicitamente la responsabilità di mettersi all’altezza dei bisogni complessi e diffusi che preoccupano i nostri concittadini».

I PIU' VOTATI Suonano la carica in vista del ballottaggio anche i due consiglieri - uomo e donna - più votati di questa tornata elettorale. Andrea Sacripanti (Lega) è il migliore in assoluto per risultato personale: 424 preferenze. «Penso di aver fatto una buona campagna elettorale - commenta - ma non mi aspettavo un risultato del genere anche perché la gente ha avuto difficoltà a esprimere le preferenze sulla scheda elettorale. Ma più che del risultato personale sono contento di quello della coalizione, il 44% raggiunto al primo turno è confortante. Al ballottaggio sarà un'altra partita, si riparte da 0-0 ma l'elettorato sin qui ha risposto e ora siamo tutti concentrati per far vincere Roberta». Alle Comunali la Lega tuttavia non ha ribadito le percentuali avute alle Europee, il 34%, e si è fermata al 20%. Un po' come successo al Pd cinque anni fa quando sulla Rupe esplose al 48% salvo perdere circa 20 punti percentuali alle Comunali a favore delle liste civiche della coalizione di area di centrosinistra. Quello che è accaduto anche questa volta nel centrodestra con la lista Progetto Orvieto. «Il voto delle Europee è un voto politico - dice Sacripanti - quello amministrativo è condizionato da altri fattori e la nostra era anche una coalizione composita. La Lega conferma tuttavia anche con il dato delle Comunali di essere il primo partito in città, cinque anni fa non era nemmeno presente al voto».

La donna più votata è stata invece Martina Mescolini, consigliere comunale uscente del Pd che ha migliorato il proprio risultato personale del 2014 di una trentina di voti arrivando a quota 300. Un risultato non scontato visto il quadro regionale del Pd e le note spaccature a livello locale. «Sono contenta del risultato - commenta - che non sento solo mio ma di tutto il Pd. E' il riconoscimento al lavoro che è stato svolto in questi anni e soprattutto un segnale di vitalità. Siamo vicinissimi alla Lega e il partito è vivo e resiste». La Mescolini non nasconde le difficoltà incontrate nell'affrontare una campagna elettorale nel pieno della bufera in Regione per "Concorsopoli" e le dimissioni della governatrice Marini. «Fare campagna elettorale mentre ogni giorno il tg dava notizie sulla vicenda non ha giocato a nostro favore - spiega - ma allo stesso tempo ci ha dato nuove motivazioni. Le vicende personali restano tali, siamo garantisti e la giustizia farà il suo corso, ma il Pd ha dei propri principi e valori solidi». Visti i risultati qualche rammarico per non aver portato il partito unito a questo appuntamento? «In un partito non ci può essere spazio per i personalismi e le vendette - dice - servono persone che perseguono un obiettivo comune. Forse adesso abbiamo un partito unito e il tempo ci dirà che cosa abbiamo perso e quante forze nuove invece siamo riusciti a intercettare». 

I VOTI DELLE LISTE: LEGA PRIMO PARTITO In base ai voti delle liste anche a livello comunale, dopo il successo alle Europee, la Lega è il primo partito sulla Rupe con 2.211 voti (19,97%) seguito dal Pd con 2.170 (19,6%) poi sul terzo gradino del podio sale la lista civica Progetto Orvieto di Roberta Tardani (1.379, 12,45%), quindi Orvieto 19to24 (1.173, 10,59%), FdI (781, 7,05%), Siamo Orvieto (779, 7,03%), Civica e riformista (715 , 6,46%), Prima gli orvietani (659, 5,95%), Bella Orvieto (513, 4,63%), Forza Italia (420, 3,79%), e Casapound (274, 2,47%). Il centrodestra complessivamente prende 4.791 voti (43,26%) meno di quelli personali portati a casa da Roberta Tardani (5.101) che "tira" più rispetto a quanto non facciano gli altri candidati. Germani infatti prende 3.701 voti contro i 3.664 della sua coalizione (33,09%, dato in percentuale superiore a quello del sindaco uscente), Franco Raimondo Barbabella porta a casa 2.007 voti contro i 1.832 delle sue due liste (16,54%), Matteo Panzetta 297 contro i 274 di Casapound, Tiziano Rosati è l'unico a prendere meno della sua lista di riferimento 494 voti personali contro i 513 di Bella Orvieto. 
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