I consiglieri morosi aprono il portafogli e pagano i debiti con il Comune di Terni per superare l'ostacolo incompatibilità: ecco chi sono

I consiglieri morosi aprono il portafogli e pagano i debiti con il Comune di Terni per superare l'ostacolo incompatibilità: ecco chi sono
di Aurora Provantini
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Venerdì 16 Giugno 2023, 10:44

TERNI - Le casse del Comune meno al verde di un mese fa grazie ai bonifici che gran parte dei consiglieri di Alternativa popolare, tra cui due assessori, hanno effettuato nei giorni scorsi per superare l’ostacolo incompatibilità. La norma regolamentare ripersa dal Tuel (Testo unico degli enti locali) dispone infatti che nessuno degli eletti può avere pendenze con l’ente che va a rappresentare. Un’ovvietà. Eppure è stato necessario “pungere” i morosi. Tanto che la maggior parte delle posizioni sono state sanate il 13 giugno, due settimane dopo il risultato elettorale. Belle cifre in alcuni casi, irrisorie in altri. Importi che non risolveranno certo i conti del disseto, ma un po' fanno. Ci sono stati momenti di tensione tra il coordinatore territoriale del partito che ha messo la bandiera su Palazzo Spada e i consiglieri che non sono risultati “in regola”: aveva dato per scontato che non sarebbero emerse posizioni imbarazzanti ma senmai giusto bolletta dimenticata in un cassetto o una retta scolastica scaduta. Invece, da una prima ricognizione effettuata dalla Segreteria Generale del Comune sono emerse almeno 15 posizioni che dovevano essere regolarizzate. Ora quasi tutte sanate. Ecco perché la data del 13 giugno viene riportata anche nella relazione finale che lo stesso Segretario redige e protocolla il 15, cioè ieri. «La relazione viene resa ai sensi a dell’articolo 8 comma 3 del regolamento rubricato “Convalida degli eletti”» -spiega. Un documento che fotografa le buone intenzioni dei consiglieri: tutti a correre ai ripari. Tra questi, il nome che torna più volte è quello di Maria Elena Gambini (Ap): «In data 13 giugno il Sii, Servizio idrico integrato, comunicava l’esistenza di un debito e messa in mora nei confronti del consigliere Maria Elena Gambini. Con propria nota questa dirigenza comunicava la sussistenza della incompatibilità a Maria Elena Gambini ». E pohe ore dopo la stessa Maria Elena Gambini trasmetteva la ricevuta di pagamento. Eccco però che nello stesso giorno il Segretario richiama nuovamente la Gambini a risolvere altre posizioni debitorie con l’ufficio tributi del Comune, insieme alle consigliere Agnese Passoni, Alessandra Salinetti. Sanate. In sostanza in meno di una settimana Palazzo Spada ha incassato circa quarantamila euro. Manca ancora una somma. Quella dovuta dal consigliere Raffaello Federighi, su cui pende «un debito per intervenute condanne alla refusione delle spese di giudizio». «Sulla scorta degli elementi così acquisiti – si legge nella relazione - in base alla documentazione trasmessa questa dirigenza non riscontra alcun elemento ostativo in capo ai consiglieri comunali a ricoprire la carica, tranne Raffaello Federighi, fatto salvo che lo stesso dimostri l’avvenuto pagamento delle spese di giudizio».

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