Attività economiche ferme per covid-19, da Foligno il consorzio "InCentro" lancia un progetto nazionale per i centri storici

Attività economiche ferme per covid-19, da Foligno il consorzio "InCentro" lancia un progetto nazionale per i centri storici
di Giovanni Camirri
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Sabato 11 Aprile 2020, 14:34
FOLIGNO - Emergenza covid-19, il consorzio degli operatori del centro storico di Foligno “InCentro” cala le carte. E lo fa attraverso una serie di richieste, in parte già anticipate da Il Messaggero, che saranno veicolate ad ogni livello, dal quello locale al nazionale. Il tema riguarda “Richieste urgenti ed inderogabili per la sopravvivenza del sistema del commercio al dettaglio, dei pubblici esercizi, e dell’artigianato , con particolare riferimento ai centri storici italiani. Un appello sostanziale indirizzato al Governo, alle istituzioni territoriali, alle associazioni di categoria e a tutti quei soggetti coinvolti direttamente nel panorama decisionale nazionale. Ecco quindi le richieste che partono da Foligno ma che hanno una valenza tanto locale quanto nazionale: ibernazione del sistema del commercio al dettaglio, dei pubblici esercizi in genere, dei piccoli artigiani, con relativo azzeramento di qualsiasi rateo di costo aziendale , con effetto retroattivo alla chiusura imposta a seguito di emergenza covid-19 , alle attività’ definite non essenziali , sino al termine del periodo di emergenza nazionale , comprese le annunciate fasi 2, 3 e seguenti,e sino al completo recupero della normalità’ sociale; Istituzione di sussidio a fondo perduto a copertura della remunerazione mensile dei soci lavoratori titolari, basata sulla media mensilizzata della denuncia dei redditi presentata negli ultimi 3 esercizi fiscali; e di un fondo speciale , dedicato alla copertura dei canoni per locazione commerciale, su base contrattuale; Annullamento di imposte, tasse, tributi per l’intero anno 2020, e conseguente rimodulazione per i successivi 24 mesi. E ancora “obbligatorietà di revisione dei contratti in essere con gli operatori pubblici e privati in relazione ad utenze, forniture, canoni di locazione, al fine di programmare da zero la struttura dei costi aziendali, sulla base della nuova situazione sociale, con decurtazione di tali costi per una percentuale non inferiore al 50%; riorganizzazione e regolamentazione totale degli eventi enogastronomici di carattere locale a cadenza annuale, che non siano strettamente connessi ai temi di consacrazione, prodotto enogastronomico tipico locale, giochi e feste popolari. con particolare attenzione alle norme igienico-sanitarie e attestati obbligatori aggiornati, nonché delle stesse tassazioni e inquadramenti contrattuali. La battaglia per il futuro è iniziata. Ora non resta che attendere per capire come Governo, istituzioni territoriali e associazioni di categoria si muoveranno.
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