Terni, Ast sotto scacco dell'Indonesia
Appello alla commissaria europea

Enrico Gibellieri
di Vanna Ugolini
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Lunedì 25 Marzo 2019, 19:13 - Ultimo aggiornamento: 19:14
TERNI L'appello è forte e congiunto, affidato a una lettera firmata da Eurofer, l'associazione dei produttori di acciaio, e da Industriall, l'associazione che racchiude i sindacati europei e rivolto alla commissaria europea per il Commercio Cecilia Malmström. I timori di qualche mese sono diventate delle certezze che hanno superato anche le previsioni più pessimistiche: i dazi messi da Trump alle importazioni stanno facendo riversare sull'Europa l'acciaio dall'Indonesia, paese asiatico che è rimasto fuori dagli interventi che l'Europa ha messo in atto per tutelare le proprie produzioni. E Ast che è il maggior produttore di acciaio europeo, rischia di essere messo in scacco.
«Le esportazioni di acciaio Indonesiano in Europa sono passate, nel giro di sei mesi, da meno del tre per cento al 18 per cento - spiega Enrico Gibellieri, uno dei massimi esperti italiani in materia di acciaio ed esperto per la siderurgia di industriAll, il sindacato europeo - e questo rischia di diventare un problema serio per Ast. Quando l'Europa ha deciso, attraverso un percorso chiaro e legale, non in maniera improvvisa, come ha fatto l'America, di attuare un sistema di dumping, non ha incluso l'Indonesia perchè quel paese esportava in Europa meno del tre per cento». I cinesi, però, hanno trovato la strada per aggirare il dumping. «Le aziende produttrici di acciaio in Indonesia - spiega Gibellieri - sono in realtà di proprietà cinese e quindi anche quelle aziende attuano nei confronti dell'Europa una concorrenza sleale. Perchè hanno aiuti di Stato e hanno costi molti minori per quanto concerne il costo del lavoro e la tutela dell'ambiente». Quindi, in realtà, si tratta delle stesse motivazioni per cui l'Europa ha deciso di porre dei dazi alla Cina: per concorrenza sleale.
Per questo nella lettera firmata sia da Eurofer sia da Industriall esportazioni arrivate al 18 per cento: «Per quanto riguarda i prodotti piatti laminati a caldo in acciaio inossidabile, l'Indonesia è passata da una quota di importazioni pari a 0% nel 2017 ad una sorprendente quota di importazione del 10,1% nel 2018. Più preoccupante, la quota di importazione indonesiana è aumentata vertiginosamente fino al 18,2% se si considera solo la seconda metà del 2018». L'appello alla Commissaria è di fare presto e salvaguardare la produzione di acciaio europeo inserendo anche l'Indonesia nella lista dei paesi da sottoporre al dumping al più presto.
 
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