Terni. Ast, giallo sull'accordo: «Non è al vaglio europeo»

All'incontro con i sindacati la Regione aveva parlato di uno step dell'accordo ministeriale in Commissione europea. L'europarlamentare Rondinelli: "Non mi risulta"

Terni. Ast, giallo sull'accordo: «Non è al vaglio europeo»
di Claudia Sensi
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 13:00

ACCIAIERIA

È giallo sull'accordo di programma dell'Ast. Alle dichiarazioni di Federico Ricci, capo di gabinetto della presidente della Regione Donatella Tesei, nell'incontro con il sindaco Stefano Bandecchi, le organizzazioni sindacali e le Rsu, che la bozza di accordo di programma fosse in verifica alla direzione della concorrenza europea non si trova riscontro. Non ne sa nulla neanche l'europarlamentare Daniela Rondinelli, che si è interessata negli anni alla vicenda Ast, informata da Federmanager. «La Regione ha richiamato una responsabilità del livello europeo, ma non ha detto che tipo di questioni sono pendenti e questo non mi pare molto serio. Anche perché un accordo di programma non ha bisogno di un visto da parte della commissione europea, è un accordo tra amministrazioni. Se la Regione dichiara qual è il tema ci si può lavorare tutti insieme: una volta che si ha chiaro qual è il problema lo si risolve». Intanto a Trieste il cavalier Arvedi ha concluso l'accordo di programma per quel sito in un tempo molto più breve. «Probabilmente li ci sarà stata un'amministrazione più attenta e veloce a portare avanti i progetti», sostiene Rondinelli. Sono passati venti mesi in attesa di questo documento propedeutico al piano industriale Ast. Anche il piano industriale non è mai stato descritto nei dettagli.

«Io il piano industriale non lo conosco, non l'ho mai visto. Penso ci voglia certezza anche perché l'operazione Arvedi non è una questione soltanto occupazionale, di investimenti, di rilancio e sviluppo delle acciaierie, ma è una questione territoriale, regionale e direi anche nazionale ed europea. Ast è un polo produttivo che è importante a più livelli, quindi ci vorrebbe un piano industriale che rispetti sia gli impegni che Arvedi ha preso con la Commissione europea per avere l'autorizzazione all'acquisizione di Ast, sia anche un piano industriale di prospettiva. Bisogna capire quali sono gli investimenti messi in campo, quali le tutele occupazionali e anche tutto il lavoro che si è impegnata a fare rispetto alla tutela dell'ambiente che andasse al di là dell'acciaieria, ma riguardasse un po' tutto il territorio».
Intanto il capogruppo di Forza Italia Francesco Maria Ferranti sollecita l'assise di Palazzo Spada ad un'azione di stimolo volta alla rapida conclusione di questa fase di incertezza e criticità. «Presenterò un atto di indirizzo al consiglio comunale che vorrà impegnare il sindaco ad attivarsi per una riapertura immediata del tavolo al ministero del made in Italy, con tutte le istituzioni locali e le sigle sindacali, per uscire da questo stallo», ha detto. E dopo l'allarme lanciato da Federmanager si dicono preoccupati anche i sindacati. «Riteniamo che istituzioni, governo e Unione europea - scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil - debbano in tempi rapidi fornire risposte sull'accordo di programma. Il dilazionare dei tempi e le troppe incertezze rischiano di indebolire complessivamente il tessuto produttivo, economico e sociale di questo territorio». Dalla Regione, seppur sollecitata telefonicamente, al momento nessun commento.

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