Acciaio green e tecnologia digital: la sfida di Danieli. A Piombino previsti 1400 posti di lavoro

Il gruppo leader della siderurgia italiana in joint venture col colosso Metinvest

Acciaio green e tecnologia digital: la sfida di Danieli. A Piombino previsti 1400 posti di lavoro
di Antonella Lanfrit
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Mercoledì 6 Dicembre 2023, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 06:00

L'impianto d’avanguardia firmato Metinvest-Danieli che si era ipotizzato potesse realizzarsi in Friuli-Venezia Giulia, sarà invece presentato alla comunità locale di Piombino dove sembrano esserci condizioni favorevoli all’insediamento della struttura nell’area di Ischia di Crociano.

Un’impresa da oltre 2 miliardi di euro d’investimento, per 2,7 milioni di tonnellate annue di nastri d’acciaio prodotti e 1.400 posti di lavoro, equamente ripartiti tra diretti e indotti. Sarà l’unico stabilimento in Europa a produrre nastri d’acciaio da 0,8 a 25,4 millimetri di spessore con una larghezza variabile fino a 2.134 millimetri.

IL FINE

 Numeri importanti, straordinari. Eppure, da soli non sufficienti a descrivere la partita che si giocherà in Italia se davvero il progetto diverrà realtà. A fare la differenza, infatti, è soprattutto la tecnologia inedita e i livelli d’automazione che saranno applicati per la produzione, tali da rendere l’acciaieria una concretizzazione di quanto più green e digitale ci possa essere oggi in quel comparto. Un «Digital green steel project», come riassume il nome scelto per il progetto. «Un’eccellenza internazionale in termini di efficienza produttiva e abbattimento dell’impatto ambientale, perfetta per conciliare l’esigenza di Piombino di rilanciare il proprio settore siderurgico in condizioni ambientali migliori rispetto a quelle che hanno caratterizzato il passato del polo industriale della città», evidenziano i proponenti, descrivendo il progetto. La tecnologia Danieli – che include il forno elettrico sigillato e il rivoluzionario laminatoio - è del tutto analoga a quella scelta dal primo produttore statunitense Nucor per il suo prossimo impianto in West Virginia.

Questo impianto permetterà di produrre acciai di altissima qualità partendo dalla fusione del rottame, cosa inaudita e inconcepibile fino a pochi anni fa. Schema che Metinvest e Danieli vogliono replicare a Piombino per rilanciare le competenze siderurgiche presenti nel territorio garantendone la sostenibilità industriale ed ambientale. Infatti, abbandonando il ciclo integrato basato sugli altiforni e le cokerie, il nuovo impianto sarà in grado di garantire emissioni in linea con le migliori pratiche operative e di gran lunga inferiori alle stringenti normative italiane ed europee. I numeri, in questo caso, sono determinanti per rendere immediata la portata innovativa dell’opera ideata dai due colossi internazionali: l’acciaieria si contraddistinguerà per produrre fino a un terzo della CO2 che produce oggi il miglior impianto siderurgico. Un impianto siderurgico alimentato da forno elettrico considerato virtuoso deve emettere non più di 283 chilogrammi di CO2 per ogni tonnellata di acciaio prodotto. Le tecnologie scelte per il Digital Green Steel Project consentono emissioni di CO2 comprese tra 95 e 130 chilogrammi per tonnellata di acciaio prodotto, quindi, fino a un terzo di quelle di un impianto che oggi sarebbe definito “acciaieria verde”, e un ventesimo di quelle di un’acciaieria con altoforno.

CARDINE STRATEGICO

Un esempio, dunque, del nuovo volto della manifattura: l’Europa del 2050, considerano infatti Metinvest e Danieli, sarà un’Europa che produrrà acciaio in modo sostenibile. Per questo obiettivo, il ruolo della tecnologia è fondamentale: nel «Digital green steel project» ridurrà l’emissione di polveri sottili a 0,02 chilogrammi di polveri sottili per tonnellata di acciaio prodotta l’anno. I forni, oltre ad essere elettrici, e quindi molto più sostenibili rispetto agli altiforni, saranno anche sigillati, riducendo ulteriormente le emissioni di sostanze gassose quali monossido di carbonio e ossidi di azoto. Con 2,5 miliardi di valore della produzione annua, il progetto ha le caratteristiche per essere strategico anche per l’Italia, poiché consentirebbe di abbattere della metà l’import di nastri d’acciaio, oggi attestati sui 6,6 milioni di tonnellate l’anno. Un unicum in Europa, una risorsa per l’Italia, ma anche un «grande investimento per Piombino», considerano Metinvest e Danieli. Oltre a ridare ossigeno al settore siderurgico di Piombino, «l’impianto darebbe una risposta concreta ai problemi occupazionali che oggi impediscono a una manodopera locale altamente specializzata di tornare a lavorare in un settore tradizionalmente molto importante per la città. I posti di lavoro prevedono, infatti, una prevalenza di ingegneri e tecnici specializzati». Allargando l’orizzonte, il nuovo impianto rappresenterebbe un primo passo verso una sempre più stretta cooperazione tra Italia e Ucraina, per la rinascita di quest’ultima. Se l’acciaieria è ben delineata nell’intento progettuale dei proponenti, alcuni aspetti come la gestione delle acque, lo smaltimento dei rifiuti e tutte le altre misure che possono migliorare ulteriormente le condizioni ambientali e sociali del polo di Piombino saranno dettagliati in parallelo all’avanzare degli accordi tra i proponenti e le istituzioni locali, regionali e nazionali. Tutti soggetti che stanno lavorando per porre le basi di un accordo di programma, premessa per presentare il progetto vero e proprio e avviare il conseguente iter autorizzativo.

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