Zaniolo decisivo contro il Sunderland, entra nella ripresa e va in gol. Ma la sua posizione rimane in bilico

Zaniolo decisivo contro il Sunderland, entra nella ripresa e va in gol. Ma la sua posizione rimane in bilico
di Stefano Carina
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Giovedì 14 Luglio 2022, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 10:42

Un gol, un palo, un assist non convertito in rete per palese errore da due passi di Felix. La risposta di Zaniolo non s' è fatta attendere. Per carità, il malumore per l'ultimo mese vissuto nell'incertezza rimane e non è stato cancellato nemmeno dall'ottima prova di ieri contro il Sunderland (bastava vederlo all'uscita, con volto visibilmente corrucciato). Ma il calcio è fatto di momenti, di segnali. E Nicolò ha lanciato il suo. Toccherà al mercato veicolarlo. Se verso Torino, come anche la sorella Benedetta su Tik Tok ha lasciato intendere martedì («Se ha deciso di andare via, non va né insultato né minacciato») oppure a Roma, sarà il tempo a dirlo. Ad oggi è un calciatore giallorosso, con due anni di contratto.

Amichevole contro il Sunderland: Zaniolo parte in panchina

E nonostante la separazione consensuale progettata con la società stia trovando più intoppi di quello che il gol a Tirana lasciava presagire, Nico è tornato a fare quello che gli riesce meglio: giocare a pallone. Gli sono bastati pochi minuti, in una gara che aveva perso un po' dell'appeal iniziale per la girandola di sostituzioni, per lasciare comunque il segno. Prima ha fatto ammonire il centrocampista del Sunderland, Winchester, che se l'è visto sfilare a fianco a velocità doppia. Poi, con un'azione personale, ha colpito con un tiro a giro il palo destro, tra gli «ohhh» di stupore dei 1500 presenti all'Estadio de Albufeira (perlopiù inglesi in vacanza). Il gol, paradossalmente, è stata la cosa più semplice, servito da Felix (autore dell'1-0) che così s' è fatto perdonare per l'errore precedente. Se sei Zaniolo, questa deve diventare la routine.
Perché la ricerca della Roma di una seconda punta capace di affiancare Abraham, si spiega anche con il fatto che Nicolò, decisivo in Europa, lo è stato molto meno in campionato.
Appena 2 reti che sono troppo poche per il secondo attaccante di una squadra che ambisce ad un posto in Champions League.

Per intenderci: Lautaro ne ha segnate 21, Berardi 15, Leão, Mertens e Insigne 11, Dybala 10.

 

INDISCREZIONI SUDAMERICANE

Già Dybala. Gira che ti rigira, il nome dell'argentino esce sempre fuori, legato com' è al destino di Nicolò.
Mourinho preferirebbe fossero discorsi diversi per il timore che quello che oggi appare possibile (considerando l'overbooking in attacco dell'Inter e le riflessioni del Napoli), domani si trasformi in una delusione. Ma tant' è: la linea dei Friedkin per ora è questa. Uno esce, uno entra. E se dall'Argentina l'emittente Tyc Sports riferisce di un'offerta quadriennale di 6 milioni recapitata a Paulo (che la Roma smentisce) tutto rimane legato a Zaniolo. Che aspetta novità: ieri il nuovo incontro tra Pinto e l'agente Vigorelli non le ha prodotte. L'idea di andare alla Juventus lo solletica da tempo. Allegri lo considera un jolly prezioso: ala nel 4-3-3 ma anche intermedio, rispolverando una vecchia idea del ct Mancini. Se però alla fine non dovesse muoversi (ipotesi ad oggi remota), inevitabilmente dovrebbe ricominciare a parlare con la Roma. Discorsi che appaiono oggi futuribili.

FASCIA INATTESA

Il presente dice che Zaniolo c'è. Anche se ieri, nel momento in cui c'era da assegnare la fascia per l'uscita di Veretout, questa è finita sul braccio di Zalewski («Un'emozione per sempre») e non sul suo. «Dinamiche interne», il dribbling del club. Non sembra un caso invece, che nonostante la Roma abbia iniziato a lavorare da poco (ieri Pellegrini, Abraham, Cristante, Spinazzola e Viña sono rimasti a riposo) ci sia già un'impronta di squadra che lascia ben sperare per la prossima stagione. Il Sunderland non era un avversario impossibile (neopromosso in Championship) ma aveva comunque 15 giorni di lavoro in più nelle gambe (debutterà il 31 luglio in campionato) che in questo periodo della stagione fanno spesso la differenza. E invece la Roma, dando fiducia al 3-4-1-2, ha controllato la vivacità di Diamond, non ha perso la testa per un paio di scorrettezze di O' Neil (una di queste ha causato 6 punti di sutura in testa a Ibañez) e dopo un palo colpito da Smalling (già in forma campionato) nel primo tempo, ha chiuso la pratica nella ripresa con l'uno-due firmato da Felix e Zaniolo. Buona la prova di Zalewski, bene anche Matic. La condizione a metà luglio per un gigante di 191 centimetri non può essere ottimale ma è bastato poco per capirne l'importanza. Vicino a lui ha bisogno di un centrocampista dinamico (ieri Veretout da rivedere). Arriverà probabilmente dal mercato. Come le risposte per Zaniolo e Dybala.

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