LO SCONTO
I media tedeschi sono sicuri che il riscatto avverrà, ma non alle cifre concordate tra i due club. L’emergenza coronavirus, infatti, ha costretto i dirigenti del Lipsia alla calma e a trattare con la Roma per tentare di abbassare il prezzo del cartellino anche alla luce del possibile riscatto di Angelino (30 milioni da versare al City). Ma Petrachi, per adesso, non ha nessuna intenzione di abbassare il prezzo dell’attaccante anche alla luce dei 40 milioni spesi dall’ex ds Monchi quando nel 2017 lo ha prelevato dalla Sampdoria
LA STRATEGIA
Per questo i tedeschi hanno messo in piedi una strategia per riuscire nell'intento: la prima mossa è stata quella di uscire allo scoperto con ds Krösche che ha avuto il compito di allontanare, a parole, il calciatore dal Lipsia: «Per fortuna abbiamo tempo fino al 15 giugno per esercitare il diritto di riscatto e quindi per prendere decisioni. Fino a quel momento avremo per lo meno la consapevolezza di quale strada ha preso il calcio e di come si possono evolvere le cose». Dichiarazioni che hanno fatto infuriare il procuratore del ceco Pavel Paska che a distanza di qualche giorno ha immediatamente replicato: «Non credo che il Lipsia non abbia soldi per riscattarlo. È un gioco, una tattica. I club tedeschi economicamente sono i più sani in Europa. Dalle altre parti sta andando tutto a pezzi, ad eccezione della Premier League. Quello dei soldi non è affatto un argomento. In Italia hanno scritto che Patrik può tornare e che non vedono l’ora di riabbracciarlo, ma il Lipsia ha un’opzione unilaterale per riscattarlo. Penso sia davvero una tattica di negoziazione. È un affare grosso, vedremo. Quando si vende qualcosa a volte bisogna semplicemente abbassare il prezzo. Penso però che Lipsia sia la destinazione ideale per Patrik».
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