Roma, c'era una svolta: a Bergamo Mourinho ha trovato la squadra

Mourinho (foto Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Lunedì 20 Dicembre 2021, 00:53 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 15:42

Il nuovo step della Roma è semplicemente il prossimo match. Subito, dunque. Mercoledì all’Olimpico, la sfida di fine 2021 (e fine girone d’andata) contro la Sampdoria e con l’ennesimo sold out. Si dice sempre così, nel calcio. Di ieri, di oggi e probabilmente anche di domani. Concentrazione massima sull’obiettivo più vicino, senza per il momento guardare la classifica che è comunque migliorata. Il 4° posto è tornato nel mirino dopo i due successi di fila, in casa contro lo Spezia e a Bergamo, prestigioso e rumoroso, contro l’Atalanta: - 6 dai nerazzurri di Gasperini, con il vantaggio (netto) però negli scontri diretti. In sei giorni, lo scatto improvviso per riprendere quota. Sono 31 i punti, gli stessi della Fiorentina e della Juventus. Ma i giallorossi sono avanti e quindi quinti per la migliore differenza reti (+ 10). Il presente, insomma, garantisce qualche certezza e non sembra più angosciante come lo è stato dopo la resa contro l’Inter dello scorso 4 dicembre. Anzi, proprio per la sostanza della vittoria di sabato, coinvolge. E diventa la base per il possibile salto in alto. Da fare nell’anno che verrà, già a gennaio, quando l’inizio sarà però terribile per l’incrocio con due big: il 6 a San Siro contro il Milan e il 9 all’Olimpico contro la Juve. Basta seguire Mourinho, come è successo in campo al Gewiss Stadium. La squadra, insomma, lo fa. Adesso tocca ai dirigenti, i Friedkin e Pinto. La grande chance di essere protagonisti nella corsa Champions non va sprecata.

CORREZIONE TATTICA
Mou il suo dovrebbe averlo fatto con la virata di un mese e mezzo fa. A Venezia, il 7 novembre. Passando, nella piena emergenza, dal 4-2-3-1 al 3-5-2. Ora, dopo qualche sbandata (compresa quella in partenza al Penzo), il nuovo sistema di gioco sta esaltando le caratteristiche degli interpreti rimasti a disposizione, pochi come ricorda spesso Josè. Abito su misura, quindi. E che sta bene anche all’allenatore che, pronto a perfezionare le chiusure e a migliorare le ripartenze, comincia a vedere il suo calcio anche colorato di giallorosso. Smalling arricchisce la difesa che, con tre centrali di spessore, gli altri due sono spesso Mancini e Ibanez, alleggerisce lo sforzo e il compito degli esterni Karsdorp e Viña.

Cristante sta più basso e permette a Veretout e Mkhitaryan di partire quando serve. Il resto è tutto nella coppia del momento: Abraham e Zaniolo assicurano profondità, scatto, potenza e qualità.

RAFFORZAMENTO NECESSARIO
Fin qui, cioè negli undici (magari qualcuno di più), il lavoro quotidiano può far risalire la Roma in classifica. È appena successo. Organizzazione, personalità e attenzione vanno bene contro big e provinciali, come abbiamo visto sabato a Bergamo. Se, però, Mourinho si gira verso la panchina, sa che spesso non è possibile aggiustare la squadra in corsa. Tatticamente e fisicamente. A volte non ha il calciatore per cambiare strategia o quello per non spremere un titolare ormai con la lingua di fuori. Kumbulla è un’opzione, come i giovani, da Bove a Felix. Ma è a centrocampo che la scelta di Josè si riduce al minimo, con Diawara e Villar ormai fuori dalle rotazioni. In quel settore è fondamentale trovare l’alternativa a Cristante e/o Veretout. Un giocatore che abbia fisicità, corsa e tecnica. Un interprete alla Mou da accogliere presto a Trigoria, magari già all’apertura del calciomercato, il prossimo 3 gennaio, anche per non aspettarlo come è accaduto in estate con Xhaka, obiettivo poi sfumato, e per accelerare invece il suo inserimento nel gruppo. Grillitsch, o chi per lui, deve sbarcare all’alba del nuovo anno per non rimpiangere più avanti il tempo perduto. In lista entra Freuler, se non ora a giugno. L’altra urgenza, non lo scopriamo oggi, rimane il sosia di Karsdorp che in alcune partite ha dovuto giocare per forza non essendoci in panchina uno con le sue caratteristiche. Sicuri saranno anche altri tre acquisti. Calciatori già in rosa che mancano, e anche tanto, al portoghese. Nel 2022 rivedremo capitan Pellegrini, protagonista all’inizio della stagione anche in fase realizzativa, ed El Shaarawy, funzionale da esterno nel 3-5-2 giallorosso. A loro, più avanti, si aggiungerà Spinazzola, campione ancora convalescente dopo il grave infortunio al tendine d’Achille del 2 luglio all’Allianz Arena durante Belgio-Italia nel quarto di finale dell’Europeo.

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