Napoli-Lazio, Spalletti: «Sarri Masaniello del calcio, a casa vedevo tutte le sue partite»

Il tecnico: «Da un certo punto di vista siamo simili. Amiamo comandare il gioco attraverso un tema discusso tanto in questo periodo come il possesso palla»

Napoli-Lazio, Spalletti: «Non ci interessa il +18. Sarri grande allenatore, non mi interessano i paragoni»
di Pasquale Tina
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Giovedì 2 Marzo 2023, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 16:31

NAPOLI - Il ritorno di Maurizio Sarri a Fuorigrotta non passerà mai inosservato. La Grande Bellezza del suo Napoli ha incantato i tifosi fino al 2018 pur senza vincere lo scudetto. Luciano Spalletti riconosce i meriti all’attuale tecnico biancoceleste alla vigilia del match di domani sera (inizio alle 20.45) contro la Lazio: “Da un certo punto di vista siamo simili. Amiamo comandare il gioco attraverso un temo discusso tanto in questo periodo come il possesso palla. Forse lui è più ordinato tatticamente, noi giochiamo anche addosso all’avversario. Onestamente non so quale sia l’impostazione migliore, ovviamente preferisco la mia. Quando ero a casa, vedevo il suo Napoli e applaudivo. Non mi interessano proprio i paragoni. Sarri è un po' Masaniello, è stato il capopopolo di una rivolta calcistica. Lo scudetto perso in albergo? Onestamente potevo fare meglio in Inter-Juventus, mi riferisco alle sostituzioni, ma non sono io il responsabile di quanto accaduto a quel Napoli”.

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Spalletti e la corsa scudetto

Spalletti non vuole fermarsi proprio adesso: “Faccio un appello ai nostri tifosi, non devono aspettarci all’arrivo, ma scendere in campo assieme a noi.

Non diano retta a quelli che vogliono farci alzare la mani dal manubrio e magari farci sbandare in qualche curva pericolosa”. Eppure il +18 è una certezza: “Ma onestamente noi non dobbiamo proprio considerarlo. Domani è un’altra sfida importante per conquistare un altro pianerottolo di quel condominio delle grandi di cui ho parlato ad inizio stagione. Basta un dettaglio ad invertire la tendenza e noi non vogliamo. Contro La Lazio sarà una sfida complicata: troveremo la porta chiusa e dovremmo essere bravi a trovare la finestra giusta per colpire”. Spalletti rifiuta i tanti complimenti sul suo gioco: “Non ho rivincite personali da prendermi dopo l'Inter. Di sicuro lo scudetto è un obiettivo di chi fa il mio mestiere. Non sono di quelli che vogliono vincere subito e poi fallire, mi piace collaborare assieme alla società. Questo gruppo è molto forte e si può costruire sicuramente un ciclo. Elmas meriterebbe di giocare sempre, stesso discorso per Raspadori che è il futuro dell’Italia. Sono sicuro che Zerbin e Gaetano possano fare ancora meglio. Per questo motivo non ho ancora dimenticato l’eliminazione in Coppa Italia: avrei fatto giocare pure uno come Zedadka che meriterebbe spazio”.

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