Luis Alberto, la Lazio non fa sconti. Nessuna multa ma Lotito è chiaro: «Porti un'offerta»

Il presidente: «Ha un contratto per quattro anni, ci porti una squadra che lo compri»

Luis Alberto, la Lazio non fa sconti. Nessuna multa ma Lotito è chiaro: «Porti un'offerta»
di Valerio Marcangeli
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Domenica 14 Aprile 2024, 06:48 - Ultimo aggiornamento: 06:51

Non bastava l’annuncio in tv, pure la conferma social: «Sono grato per le manifestazioni di affetto, il mio rapporto con i tifosi della Lazio è ottimo ed è solo un orgoglio, li avrò sempre nel cuore per questi anni. Intanto continuerò a lavorare duramente e a dare il massimo in campo fino all’ultimo minuto dell’ultima partita». Un messaggio che sa ancora di più di addio da parte di Luis Alberto. Per il miglior assistman della storia della Lazio (venerdì salito a quota 72) la parentesi capitolina sembra ormai terminata dopo l’ennesimo colpo di scena, ma si tratta comunque di un film già visto per il club biancoceleste, che spesso si ritrova di fronte alla voglia di cambiare aria di Luis. L’ultima volta era stato a novembre 2022, quando con Sarri era ormai una riserva. Durante la pausa per il Mondiale però si decise a restare e col passare delle settimane diventò talmente un punto fermo che l’estate seguente strappò il rinnovo a 4 milioni più bonus fino al 2027 con opzione fino al 2028. Una trattativa per niente semplice che alla fine vide addirittura convincersi Lotito, una rarità. Per questo ieri il patron era contrariato dall’ennesima sparata dello spagnolo: «Probabilmente vuole andare via gratis, e invece no. Ha altri quattro anni qui, ha preteso un rinnovo ed è il secondo giocatore più pagato. Il contratto viene sottoscritto obtorto collo – ha ricordato il presidente ad Adnkronos – lui chiede altro e poi non si presenta al ritiro come ricorderete tutti. E ora se ne esce con questa cosa all'improvviso senza dire nulla. Se vuole andare via deve trovare una squadra che lo compri. Siamo una società quotata in Borsa e lasciarlo andare a parametro zero significherebbe depauperare il patrimonio».

LA DECISIONE

Al Mago non è riuscito l’incantesimo nemmeno con Fabiani: «Mi arrabbio quando si vuole far passare un messaggio di ruffianeria verso i tifosi per degli interessi propri, non va bene».

Eppure per il ds le parole di Luis Alberto non sono state un fulmine a ciel sereno: «Con l’avvento di Tudor mi disse che a fine anno avrebbe preferito cambiare squadra – ha svelato il dirigente a Lazio Style Channel – e io gli risposi che prima avevamo il dovere di finire la stagione nel migliore dei modi. Nessuno però ha mai promesso la risoluzione del contratto, che tra l’altro ha rinnovato da poco». E ancora: «Grazie alla mia intermediazione, Lotito accettò le condizioni dell’entourage. Ora a distanza di sei mesi è cambiato tutto? Mi dovrà spiegare. Noi siamo per la pace, ma non accetteremo compromessi, ma userei una frase non mia per spiegare la vicenda: “Ogni tanto allo stalliere del re qualche bizza bisogna concedergliela”». Lo spagnolo era stato già graziato ad agosto dopo l’ammutinamento, una delle prime scosse per lo spogliatoio. In quel caso però mancò di rispetto a tutti, mentre stavolta ha solo espresso l'intenzione di andar via a fine stagione, confermata anche ieri in un colloquio con Fabiani. Alla fine quindi il numero 10 non verrà punito, ma in estate dovrà portare un acquirente, impresa non semplice considerando l’oneroso contratto e i 32 anni in arrivo. Gli estimatori non mancano. Dall’Arabia Saudita alla Liga, con Siviglia e Cadice da tempo sulle sue tracce, passando per la Serie A con il Napoli sempre vigile e Inzaghi che lo porterebbe volentieri all’Inter, ma solo a parametro zero. Stavolta a Luis Alberto servirà davvero una magia.

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