Si fa presto a dire che perdere ci stava, perché lo Spezia non solo gioca un bel calcio, ma ha già messo in difficoltà e battuto altre grandi, dal Napoli alla Roma, in Coppa Italia. Si fa presto a dire, come fa Pioli, che in fondo è stata la prima sconfitta “vera” del campionato. Che cosa vuol dire la prima sconfitta “vera”? Ok, possiamo archiviare quella con la Juventus, per via delle tante assenze rossonere. Ma quella con l’Atalanta non era stata altrettanto “vera” e altrettanto umiliante, cioè arrivata dopo un dominio costante degli avversari? In quella occasione fra l’altro avversari diretti nella corsa Champions e quindi di certo non sottovalutati. Come è invece successo sabato sera. Il Milan ha cominciato a perdere con lo Spezia nel finale della partita precedente, quella con il Crotone, quando Calabria decise di farsi ammonire apposta in modo da far scattare la squalifica ed evitare di saltare il derby. Una cosa che non si dovrebbe mai fare, insegna uno che le ha viste tutte come Fabio Capello: ogni incontro vale tre punti e non sai mai che cosa può succedere dopo. Evidentemente il Milan non aveva per niente paura di subire una lezione di Italiano così dura da assorbire. Donnarumma a parte, non si è salvato nessuno. A partire da Ibrahimovic, a lungo parcheggiato in fuorigioco nella metà campo avversaria a inveire contro i compagni che non lo servivano a dovere. E’ un periodo così: anche con il Crotone aveva sì segnato, perché resta un fuoriclasse, ma senza partecipare al gioco.
IL TREND SENZA SVEDESE
Il paradosso è che il Milan non sarebbe mai stato questo Milan se Ibrahimovic non fosse ritornato, ma ora è così riconoscente che non si rende conto di poterne fare a meno.