Roma appesa a Dybala, Mourinho vuole gestirlo per la corsa Champions: ma arriva l'Europa League

La partenza di Zaniolo ha tolto un peso psicologico all'allenatore, ma allo stesso tempo gli ha creato un problema: la squadra in attacco ha gli uomini contati

Roma appesa a Dybala, Mourinho vuole gestirlo per la corsa Champions: ma arriva l'Europa League
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 14:52

La Coppa arriva, e chissà se ci sarà lui. Che quella competizione non la gioca dal 6 ottobre, avendo saltato - per infortunio - le ultime tre partite del girone, con Betis, Helsinki e Ludogorets, per poi riprendersi e godersi il Mondiale da panchinaro eccellente, poi campione con tanto di rigore decisivo calciato in finale contro la Francia. Quella stessa Coppa nella quale, lui, la luce di Mou, ha segnato in due occasioni su tre. Come si fa a rinunciare a Dybala quando in Europa League si comincia a fare sul serio? Il rebus è proprio questo: Paulo, giovedì contro il Salisburgo, andata del playoff di Europa League, verrà sacrificato o no? Mou, si sa, preferisce la Coppa, ma l'altra, la Champions, che è tutta da conquistare, è fondamentale. La Roma, come noto, non può fare a meno del suo gioiellino e questa è una partita da dentro o fuori, anche se giovedì sarà solo l'andata. In trasferta, nel freddo austriaco, con alto rischio infortunio per chiunque, figuriamoci per uno più soggetto di altri a noie muscolari di ogni tipo, e questo dicono i fatti e lo sottolinea spesso lo Special.

Il fatto che a Lecce si sia visto un Dybala a mezzo servizio, ispirato solo a intermittenza (e quando è accaduto, la Roma si è illuminata con la sua luce, compreso il rigore del pareggio, che per calciarlo nella sfida di andata si era procurato un infortunio serio, che lo ha tenuto lontano dai campi per più di un mese) è facile pensare che l'argentino si stia preparando per la settimana lunga, sempre in campo (e ieri, nel giorno di riposo, si è allenato da solo a Trigoria), magari con un minutaggio contingentato: titolare con il Salisburgo e con il Verona. Possibile? Possibile, ma non una certezza. La storia ci dice altro, vedi turno infrasettimanale di Coppa Italia con la Cremonese: eliminazione rinfacciata a Mou per averlo tenuto inizialmente in panchina. Paulo fuori dagli undici e José alla fine, chiarissimo: «Non può giocare tre partite in una settimana, se avesse giocato con la Cremonese avrei rischiato di perderlo per mesi». Poi, dopo la gara successiva contro l'Empoli, con Dybala in campo e decisivo con due assist, sempre José ha dichiarato che «se Paulo avesse giocato con la Cremonese, non avremmo vinto con l'Empoli».

Chiaro, no?

Scelte complicata

Mou ha fatto anche riferimento a un probabile infortunio e la possibilità di perderlo a lungo. L'impressione è che la Roma oggi sia settata per rincorrere un posto in Champions, considerato vitale, e meno per giocarsi con il coltello tra i denti l'Europa League, anche se in panchina c'è l'uomo delle Coppe per eccellenza. Meglio stare tra le prime quattro per tutta una serie di motivi legati ai soldi da incassare e per la conseguente progettualità futuro, compresa la permanenza di Mourinho e, appunto, dello stesso Dybala. Una Roma senza la Champions rischierà di perdere i migliori e una Roma in Champions avrà il dovere di costruire una rosa in grado di giocare tre competizioni insieme, ruotando i giocatori molto più di quanto non stia accadendo ora. La partenza di Zaniolo ha tolto un peso psicologico all'allenatore, che ormai doveva gestire un calciatore lontano da Roma con la testa, ma allo stesso tempo gli ha creato un problema. La squadra in attacco ha gli uomini contati e al posto di Paulo ha solo Belotti (che poi è più un vice Abraham...) oppure El Shaarawy, spesso impegnato come esterno sinistro a tutta fascia (in seconda battuta c'è Solbakken, che ancora appare come un pesce fuor d'acqua).  È probabile che per non fare una scelta immediata, vedremo un Dybala spalmato nelle due sfide rimanenti, con Salisburgo e Verona. Ma il problema non si risolve in questi giorni, perché la prossima settimana si ricomincia e la rosa è sempre quella.

 

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