Pedro: «In Europa c'è un altro ritmo. Qui sto bene e continuo ad imparare: ora abbiamo capito Sarri»

L'esterno in conferenza stampa: «All'andata abbiamo sbagliato partita, episodi del genere non si spiegano»

Lazio, Pedro: «In Europa c'è un altro ritmo. Qui mi sento bene, ma per il futuro...»
di Valerio Marcangeli
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 15:54

Dopo Sarri, anche Pedro ha analizzato in conferenza stampa la partita di domani. La Lazio ospiterà il Midtjylland nella quinta giornata del gruppo F di Europa League, in ballo ci sarà il passaggio alla fase di eliminazione diretta e l'attaccante spagnolo ha avvertito tutti: «Credo che sarà una partita difficile per noi, ma dobbiamo ottenere questi tre punti per andare avanti».

Quanto influisce sul vostro rendimento il terreno dell'Olimpico?

«Come ha detto il mister non è la stessa cosa come al Gewiss dove lo stadio era perfetto con erba perfetta per il nostro gioco.

Per noi è molto importante e nell'ultima gara contro l'Udinese il terreno ci ha condizionato, così come per il risultato finale».

Sulla mentalità

«Ovvio che abbiamo fatto un grande passo in avanti, quando sono arrivato non eravamo a questo punto. Adesso abbiamo capito meglio quello che vuole il mister e abbiamo grandi giocatori. Stiamo facendo un grande lavoro e si è visto anche nei risultati soprattutto in difesa. Siamo più forti e più solidi».

Su Capellas

«Capellas è una persona molto brava. Lo conosco dai tempi del Barcellona, gli piace fare un bel calcio, ha buoni giocatori e credo che sarà una partita difficile per noi. Dobbiamo ottenere questi tre punti per andare avanti in Europa League».

Sul tridente senza Immobile

«Sappiamo tutti che Ciro è molto importante per noi, è un peccato che non ci può darer una mano. Però Felipe, Zaccagni, io, Cancellieri e Romero siamo qui per dare il massimo. Pipe ha fatto una partita incredibile a Bergamo. Poi rispetto a Ciro è un'altra cosa, il gioco cambia perché Felipe viene tra le linee a giocare la palla e Ciro va in profondità, ma stiamo facendo bene tutto quello che ci chiede il mister. Si nota però quando non gioca Immobile perché fa sempre gol».

Che consigli dai a Cancellieri? Ti vedi in Nazionale?

«Sono tanti anni che non vado nella Nazionale, è difficile. Penso che la Spagna ha un'altra generazione di giovani che sta facendo bene e la sta gestendo bene Luis Enrique. Matteo (Cancellieri, ndr) e Luka (Romero, ndr) li vedo sempre bene in allenamento, stanno imparando tanto. A volte essere giovani nel calcio è difficile, ma loro hanno la mentalità e l'ambizione giusta. Poi dipenderà dall'allenatore, ma io gli consiglio di continuare a lavorare così».

Hai imparato qualcosa in più qui con Sarri alla Lazio?

«Si impara sempre qualcosa nelle squadre dove si gioca. La mia ambizione è sempre stata vincere e per questo sono venuto qui con Sarri perché lui mi aveva detto che voleva vincere qua. La Lazio ha vinto tanto e questo per me era una sfida per migliorare sempre. Io cerco sempre di dare il 100% aiutando la squadra ad arrivare a un livello ottimo per raggiungere gli obiettivi».

Su Milinkovic

«Milinkovic in quel Barcellona? Difficile (ride, ndr). Lui è un giocatore forte, ha un bel tiro da fuori, però fare un paragone con Iniesta, Xavi, Busquets e Fabregas è difficile che possa trovare posto. C'era anche Thiago Alcantara che è fortissimo, ma è stato costretto ad andare via per giocare di più. Sergio può tranquillamente giocare al Barcellona comunque perché è completo».

Sul futuro

«Ancora non ho parlato col presidente e con Igli, ma non penso sia il tempo di farlo. Ora pensiamo tutti di partita in partita e poi vediamo che succede. Qui sto bene, fin dal primo momento. Per me è stato speciale venire qui e non credo sarà un problema parlarne, ma ripeto, non è il momento».

Hai parlato con qualche ex compagno del Barcellona della Lazio?

«Ho parlato coi giocatori del Barcellona, ma se stai lì e stai bene è difficle andare via. Per me è stato speciale arrivare qui ed è speciale quando faccio un gol festeggiare sotto la Curva con i tifosi. Ai giocatori piace giocare qua, è un club molto familiare, va bene con la mia personaltià. Ci troviamo molto bene a vicenda».

Come si spiegano i crolli dell'andata?

«Non si spiegano, ci sono partite così, prendi 2 gol in 10 minuti, poi diventa tutto difficile. In Europa c'è un altro ritmo e si paga caro l'errore, in campionato può essere diverso. In Europa puoi andare fuori contro qualsiasi squadra, non conta il nome, giocano tutti al 200%. All'andata abbiamo sbagliato partita, ora è imprescindibile vincerla».

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