Roma-Milan, Pellegrini: «Per De Rossi mi butterei nel fuoco. Non mancherei mai di rispetto al club»

Il capitano parla del match di domani di Europa League

Roma-Milan, Pellegrini: «Per De Rossi mi butterei nel fuoco. Non mancherei mai di rispetto al club»
di Gianluca Lengua
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Aprile 2024, 14:13 - Ultimo aggiornamento: 14:14

Lorenzo Pellegrini elogia il lavoro di Daniele De Rossi alla vigilia della partita contro il Milan: «Ti insegna qualcosa che ti resta dentro per sempre. Con il mister c’era un certo tipo di rapporto. Quando uno veste i panni del giocatore e uno dell’allenatore, si pensa sempre a fare il bene della squadra. Quello che ho avuto modo di dire al mister è che mi ha stupito sotto tutti i punti di vista. Ci butteremmo dentro il fuoco o in un fosso per lui». Ecco la conferenza stampa di Lorenzo Pellegrini alla vigilia del Roma-Milan. 

Come mai questi mesi di silenzio da parte tua? 

«Sono cose che decidiamo insieme alla società. C’è stato un momento particolare dove all’inizio ho avuto due infortuni, quindi abbiamo deciso di concentrarci sulla mia salute fisica e mentale. Quella è stata una cosa normale che durante una stagione può succedere e nonostante uno sia il capitano vengo meno ai microfoni. Ma sono sempre stato presente con i compagni e per la Roma. Questo è quello che mi interessa. Per il resto penso che sia più difficile in determinati casi far capire alla squadra quanto siano importanti altre partite. Questa è una patita tanto bella da giocare, sono quelle che un giocatore vuole giocare da sempre con uno stadio pieno che ti incita e che ti spinge a dare qualcosa in più. Sarà difficile perché il Milan vuole passare il turno, ma lo vuole anche la Roma. A Milano abbiamo fatto un’ottima partita e possiamo replicarla e fare meglio».

La mentalità di riferimento deve essere andare in campo e vincere senza gestire il risultato?

«Penso sia quello che il mister vuole trasmetterci. Queste sono partite importanti, altre volte si pensa che altre partite siano meno importanti o di cartello perché non sono il Milan o altre. Queste partite sono quelle che ti permettono l’anno dopo di giocare con squadre contro le quali noi vogliamo giocare. Una squadra forte di testa, gioca la partita contro il Milan uguale a come la gioca in campionato. Anche se può sembrare meno importante al di fuori. Su questo bisogna lavorare e migliorare, il mister può darci tanto, negli ultimi anni abbiamo fatto dei percorsi incredibili in Europa e siamo mancanti in campionato. A una squadra come la Roma questo non deve succedere, la Roma deve fare le competizioni migliori che ci sono. Il nostro obiettivo è far tornare la Roma dove deve essere». 

Terzo giocatore con più presenze nella Roma, si vede a lungo nella vita con la Roma?

«Qui sono a casa mia, ma allo stesso tempo è una sfida continua. Per come vivo io la Roma tu devi meritarti di venire al campo e lottare per quella maglia. Mai avrei pensato che la mia carriera mi avrebbe portato a ricevere questo dono così grande.

La maglietta bisogna portarla tutto il giorno 365 giorni l’anno. Per me è tutto un sogno essere qua di fianco al mister che è il nostro grande mister. Mi vivo il momento come è giusto che sia, sapendo che in tutti i momenti devo meritarmi lo scudetto che ho sul petto». 

Roma-Milan, Dybala cerca un altro show: dal Feyenoord al Brighton è sempre Paulo ad accendere la Roma. Servono le sue magie

A livello calcistico come si sente in questo momento?

«Stiamo facendo un bel percorso. Se ci avessero detto prima che arrivasse il mister quello che sarebbe successo, saremmo stati tutti contenti. C’è tanto da migliorare, è la strada giusta. Io sono contento di quello che sto facendo, non mi accontento perché non abbiamo raggiunto gli obiettivi che abbiamo in testa. Bisogna essere entusiasti di quello che stiamo facendo ma non appagati. Si può fare tanto bene, lavorare forte e creare un percorso che ci porti ad essere felici». 

Le va di tornare su alcune storie che hanno messo in crisi il rapporto con i tifosi?

«Voglio rispondere senza rispondere. Io sono qui dentro sono quello che vedete. Tante persone mi dicono che apprezzano la mia trasparenza. In più qui dentro, io ho un ruolo importante. Non perché io voglia esserlo per gli altri, ma perché è importante per me. Che non è legarsi la fascetta la domenica, ma che è tanto altro. Io alla Roma non gli mancherei mai di rispetto perché mi ha dato tutta la mia vita. Quello che ho fatto e farò, sarà sempre per il bene della Roma».

Cosa dà De Rossi rispetto agli altri allenatori?

«Ti insegna qualcosa che ti resta dentro per sempre. Con il mister c’era un certo tipo di rapporto. Quando uno veste i panni del giocatore e uno dell’allenatore, si pensa sempre a fare il bene della squadra. Quello che ho avuto modo di dire al mister è che mi ha stupito sotto tutti i punti di vista. L’ho sempre reputato un professionista che sarebbe arrivato a fare l’allenatore. Non l’allenatore normale, ma quello che rivoluziona, che ti invidiano e chiedono tutti. Però non mi aspettavo che fosse già così preparato. Sono rimasto inizialmente stupito, adesso un po’ meno. Siamo molto contenti ed entusiasti tutti quanti, prepariamo bene le partite. Ci butteremmo dentro il fuoco o in un fosso per lui. È la cosa più importante sapere per un allenatore che le sue idee arrivano a delle persone che hanno delle caratteristiche per recepirle».

© RIPRODUZIONE RISERVATA