Le inchieste sul calciomercato hanno fatto piombare i tifosi in un mondo fatto di bilanci, contabilità e plusvalenze gonfiate. Ambiti tortuosi per chi non ha mai affrontato l’argomento o, comunque, lo padroneggia poco. Approfondiamo il concetto sulla plusvalenza.
Cosa sono le plusvalenze?
Nel linguaggio economico, incremento di valore, differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi. Per quanto riguarda i club, si tratta del valore pagato per acquisire il cartellino del giocatore, in altri termini il compenso da versare al club cedente per assicurarsi lo specifico atleta. L’importo del diritto va iscritto in stato patrimoniale e ripartito lungo la durata del contratto. Il motivo? Soltanto la quota annuale rappresenta un costo d’esercizio da inserire nel conto economico sotto la voce «ammortamenti».
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Come funziona?
Un esempio è ipotizzare che una determinata società nel calciomercato 2020 abbia comprato un giocatore da un altro club a un prezzo di mille e che il contratto duri cinque anni.
Il vantaggio della plusvalenza
La loro caratteristica è che si tratta di un ricavo non monetario, non c’è una contropartita finanziaria. Il vantaggio della plusvalenza? Rientra nei parametri per calcolare gli indicatori di bilancio utili per ottenere le licenze nazionali o internazionali o per rispettare i requisiti del fair play finanziario. Che è poi il paletto dell’Uefa.
L’abuso
Un club rischia di abusarne se per sistemare i conti per rispettare le regole sul pareggio di bilancio, il club tende a gonfiare il valore di cessione, così da registrare una plusvalenza maggiore. Da ricordare, tra l’altro, che non esistono regole precise sui criteri di valutazione dei calciatori: quindi, non esiste un valore corretto della transazione. Continuando l’esempio precedente, la società che ha acquistato quel determinato giocatore a 2000 facendogli firmare sempre un contratto di cinque anni, i costi annui sono pari a 400. Il doppio rispetto all’altro club che aveva messo, invece, 200.
Strategia
Ma allora perché le società adottano queste strategie? Perché il club che ha ceduto a 2000, può inserire il ricavo di 1200 in un anno. Mentre l’altra squadra può spalmare il costo di 2000 in cinque anni. L’altro aspetto è che tutta l’operazione può non avere riflessi finanziari: così in caso di dilazioni nei pagamenti le operazioni di scambio non impattano sulla liquidità.