Larry Wright lascia la terapia intensiva, il figlio rassicura sulle sue condizioni

Domani gli 80 anni di Valerio Bianchini

Larry Wright lascia la terapia intensiva, il figlio rassicura sulle sue condizioni
di Marino Petrelli
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Venerdì 21 Luglio 2023, 16:19

Migliorano le condizioni di Larry Wright, coinvolto in un grave incidente stradale lo scorso 8 luglio e per giorni in terapia intensiva presso il LSU Medical Center di Shrevenport. E' il figlio Larry jr ad aggiornare sulla situazione medica del padre, ex giocatore del Banco di Roma con il quale vinse scudetto e Coppa dei Campioni tra il 1983 e il 1984. Lo fa attraverso alcuni messaggi inviati a Davide Timò, figlio di Eliseo, il presidente della Virtus di allora. Martedì scorso aveva scritto che papà "sta migliorando lentamente ed è di buon umore. E' ancora sotto forte dose farmacologica in modo da tenerlo ancora anestetizzato". Nella notte un ulteriore messaggio: "E' fuori dalla terapia intensiva e si trova in una stanza normale. Si sta riposando molto e ha cominciato una terapia per rimetterlo in piedi quanto prima". 

Dunque, il campione di Monroe, in Louisiana, sta meglio e ha chiesto anche di poter leggere l'articolo che gli abbiamo dedicato qualche giorno quando abbiamo saputo del suo incidente stradale, cosa alla quale abbiamo acconsentito con grande piacere. Il "folletto nero", così soprannominato ai tempi dai giornalisti italiani, e' un combattente anche fuori dal campo e, secondo il figlio, ha intrapreso la giusta strada per una rapida guarigione. Una notizia che rassicura tutti i suoi tifosi in Italia e i tanti appassionati di pallacanestro che soltanto poche settimane fa hanno potuto riabbracciare a Roma il giocatore presente, prima in Campidoglio poi nella nostra redazione, per le celebrazioni dei 40 anni dalla vittoria dello scudetto del Banco Roma, l'unico nella storia del basket della capitale.

BUON COMPLEANNO "VATE" BIANCHINI - In quella occasione, l'abbraccio con Valerio Bianchini che domani compirà 80 anni e che portò Wright in Italia andandolo a pescare in una palestra di periferia a Monroe, un pò emarginato dal grande basket nonostante avesse vinto il titolo Nba a Washington. Ci mise un attimo a convincerlo e portarlo a Roma. "Nel 1983 io e Larry Wright eravamo nel basket come Liedholm e Falcao erano nel calcio", ci aveva raccontato con grande orgoglio. Oggi, in un'intervista a La Repubblica, parla a tutto tondo del basket attuale "diventato come il calcio, sempre uguale, con il tiro da tre che risolve tutto. Mi annoia, era un gioco da 5 contro cinque, ora con il pick and roll è diventato un confronto a due". Un concetto che aveva già espresso nella nostra intervista: "La difesa a zona è quasi scomparsa, in attacco si va al tiro entro pochi secondi. Ai giovani piace così, ma il nostro basket era un’altra cosa”.  E su Pozzecco aveva già detto la sua sulle nostre colonne: "In nazionale il suo metodo è basato sull’emotività, che può funzionare nel breve periodo, poi hai bisogno di sostanza e tecnica.

La nazionale sperò farà bene, manca sempre il centro alto e grosso, ma ci sono ottimi giocatori sul perimetro”. Buon compleanno Vate. 

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