Boeing 737 Max, il portellone fissato con 4 viti. E tre spie d'allarme nei giorni precedenti: cosa non torna nell'incidente di Alaska Airlines

Lunedì 8 Gennaio 2024, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 22:17

Le spie luminose dei giorni precedenti

Resta il fatto che è Boeing ad avere la responsabilità finale dell'aereo. Quel pannello sarebbe dovuto essere ispezionato a Renton prima di essere installata sulla parete laterale. Ma la stessa Alaska Airlines dovrà rispondere a diverse domande, due soprattutto: come sono stati gestiti i segnali di depressurizzazione nei giorni precedenti? E perché quell'aereo ha continuato a volare? La notizia di alcune spie luminose sulla depressurizzazione è stata riportata per la prima volta venerdì sera sul sito The Air Current. Il Boeing 737 Max 9 era praticamente nuovo: era stato consegnato da Boeing ad Alaska dieci settimane prima dell'incidente, il 10 ottobre. Sabato la compagnia aerea ha ammesso che nei giorni precedenti all'incidente i piloti avevano presentato diverse segnalazioni di spie intermittenti (il 3 gennaio, una volta, in volo e il 4 gennaio due volte, una in volo e una a terra) che indicavano una perdita di pressione nella cabina dell'aereo. Ma ha specificato che questi avvisi di pressurizzazione erano stati «risolti secondo procedure di manutenzione approvate». Non è stato ancora chiarito se quelle spie fossero effettivamente legate al problema del pannello che poi si è staccato durante il volo, ma Alaska aveva ridotto l'operatività dell’aereo, non utilizzandolo su voli sopra l’oceano, come quelli per le Hawaii.

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