Roma, terrore alla stazione Tiburtina: spara e semina il panico tra la folla. Bloccato e disarmanto dalle guardie giurate

L'uomo di 60 anni aveva nello zaino tre pugnali, una balestra e un'ascia

Roma, terrore alla stazione Tiburtina: spara e semina il panico tra la folla. Bloccato e disarmanto dalle guardie giurate
di Mario Landi
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Giovedì 24 Agosto 2023, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 06:00

Attimi di terrore stamattina a Roma. È stato circondato, atterrato e disarmato dai vigilanti dell'Italpol, che lo hanno poi consegnato alle forze dell'ordine, l'uomo di circa 60 anni che stamattina ha seminato il panico alla stazione Tiburtina di Roma sparando con una pistola poi risultata priva di tappo rosso. «La stazione Tiburtina e la stazione Termini - racconta all'Adnkronos Antonio Del Greco, direttore tecnico di Italpol - sono vigilate, oltre che dalle forze dell'ordine, dagli istituti di vigilanza e nel caso specifico da Italpol. I servizi si svolgono sia nella parte delle banchine sia nei lati commerciali su più piani, quindi vengono predisposti i servizi di sorveglianza. Stamattina alle 8 un uomo di circa 60 anni ha estratto improvvisamente una pistola e iniziato a sparare. Sono state allertate le guardie, scese dai piani superiori insieme al collega del piano specifico, lo hanno prima circondato poi atterrato e disarmato. Questo tizio, successivamente consegnato alle forze dell'ordine che lo hanno arrestato, oltre all'arma, una pistola giocattolo modificata in modo da sparare, aveva nello zaino tre pugnali, una balestra e un'ascia». Tanta paura ma nessun ferito tra i passanti.

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«L'uomo è stato bloccato grazie all'intervento tempestivo delle guardie che assicurano il regolare andamento della stazione», sottolinea il direttore tecnico di Italpol secondo il quale «la sicurezza privata è determinante: un servizio del genere non può essere effettuato dalle forze dell'ordine perché sarebbe troppo dispendioso a livello numerico.

A loro spetta il coordinamento delle forze private». Il video e le foto sono finiti sul web grazie a "Welcome to favelas".

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