Vespa Germanica a Roma, enorme nido a villa Pamphilj: 1.000 insetti su una scala del Mausoleo. L’esperto: «La più pericolosa»

La colonia è stata trasferita presso il rifugio del Lupo ed infine liberata. Un altro nido di calabroni (vespa Crabro) rimosso nel centro commerciale Parchi della Colombo

Il nido di Vespa Germanica nel Mausoleo Doria Pamphilj
di Alessia Perreca
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Sabato 23 Settembre 2023, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 13:28

Non solamente colonie di vespe Orientalis nascoste nelle intercapedini o nei contatori della luce o del gas, nella Capitale, per la seconda volta, è stata segnalata la presenza della vespa Germanica. E dopo il caso di Piazza Bologna dove gli insetti si erano rifugiati nel sottotetto di un appartamento, al secondo piano, di un palazzo in via Trapani, un altro nido  è stato rinvenuto all’interno di un edificio storico romano: almeno 1.000 imenotteri avevano costruito la loro dimora nella scalinata del Mausoleo Doria Pamphilj costruito dall’architetto bolognese Odoardo Collamarini, nel 1902. Una costruzione che si sviluppa su due livelli e con una lunga gradinata che conduce direttamente alla cappella. Proprio qui, un cospicuo gruppetto di insetti, aveva edificato la propria dimora.  «E’ l’insetto più pericolo in assoluto», il commento dell’etologo Andrea Lunerti intervenuto per mettere in sicurezza l’area frequentata dalla famiglia Doria e dagli addetti dalla manutenzione.

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«Il nido - prosegue - è stato realizzato solo con legno masticato dalla stessa vespa che aveva nidificato fuori dalla cavità della terra.

Una specie velenosissima, terrore dei contadini e degli agricoltori in quanto i loro attacchi sono considerati consistenti e pericolosi». La colonia è stata rimossa mentre le vespe sono state trasferite presso il Rifugio del Lupo, a Morlupo ed infine liberate. Nessuna emergenza come è accaduto per le numerose segnalazioni di Orientalis, ma le temperature tropicali hanno favorito il proliferare di tantissimi ditteri, mosche e tafani, prede della Vespa Germanica. «Sono attratti da altre piccole specie e dalle quantità di cibo e rifiuti lungo le strade», sottolinea Lunerti. 

 

Un nido di calabroni nel centro commerciale “Parchi della Colombo”

Lo scorso agosto un nido di Vespa Crabro è stato rimosso in un appartamento in via Appia. Un uomo era stato punto, ma fortunatamente senza alcuna conseguenza grave. Il calabrone europeo è stato avvistato, diversi giorni fa, all’interno di un’area verde del centro commerciale “Parchi della Colombo”, a Roma, e aveva costruito un nido nella cavità interna di un grande carrubo. Sul posto erano intervenuti i volontari della Protezione Civile, ma senza riuscire a rimuovere l’enorme nido. Poi la Polizia di Roma Capitale che aveva interdetto l’area mediante un telo in modo da ostacolare le attività della colonia e proteggere, al tempo stesso, gli altri passanti.  «Siamo riusciti ad estrarre la colonia e salvare tre quarti della famiglia, ma i restanti insetti sono stati neutralizzati», spiega l’esperto Lunerti. 

Perché è importante salvare queste specie? «Sono considerati cacciatori di api, ma sono anche animali di fauna selvatica autoctona: la loro salvezza rappresenta un bene per la natura perché sono ottimi predatori di tafani e ditteri. La Orientalis, invece, è saprofaga: vive in zone desertiche dove la presenza di insetti è scarsa e si nutrono di animali che non vivono in buone condizioni», aggiunge l’esperto.

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