Roma, enorme nido di calabroni in un'abitazione: punto un uomo. L’esperto: «Molto aggressivi, attenzione ad anziani e bambini»

Una colonia con oltre 700 insetti è stata neutralizzata e l’intero appartamento (in via Appia) messo in sicurezza. Due giorni fa ad Alessandria un bambino di nove anni è morto dopo esser stato punto da un calabrone

Nido di vespa Crabro in un'abitazione in via Appia
di Alessia Perreca
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Venerdì 25 Agosto 2023, 16:55

Aveva nove anni il piccolo Alessandro ed è morto dopo due giorni di ricovero presso l’ospedale infantile di Alessandria a seguito di una puntura di un calabrone. Il bambino stava giocando in un’area dedicata al picnic nell’agriturismo dove si trovava ospite, insieme alla famiglia, quando l’insetto lo ha raggiunto e punto fino al collo. Gli operatori del 118 hanno praticato il massaggio cardiaco e il cuore di Alessandro aveva ripreso a battere, ma dopo 48 ore di cure e speranze, è stato dichiarato clinicamente morto. Dal Piemonte ci spostiamo nel Lazio, a Roma, dove nella giornata di ieri, è stato rimosso un enorme nido di Vespa crabro (calabrone europeo, ndr) in un’abitazione in via Appia. Un uomo è stato punto, ma fortunatamente senza alcuna conseguenza grave. «Oltre 700 individui neutralizzati e la casa è stata messa in sicurezza. Sono insetti aggressivi e bisogna prestare molta attenzione agli anziani e ai bambini», ha detto al Messaggero l’esperto zoofilo Andrea Lunerti.

VESPA CRABRO IN UN APPARTAMENTO IN VIA APPIA

Il rientro dalle vacanze potrebbe  riservare ulteriori “sorprese” ai proprietari di casa.

Non solamente i furti che hanno colpito tanti quartieri della Capitale, ma anche la presenza di nidi di vespe che hanno spaventato e messo in serio pericolo gli stessi abitanti. Come è accaduto in via Appia dove un uomo si è reso conto che alcuni insetti avevano nidificato sopra il lucernario della sua casa. «Almeno 700 individui di Vespa Crabo», ha specificato Andrea Lunerti, intervenuto ieri per rimuovere la colonia. «Siamo riusciti a individuare il nido, neutralizzare la colonia e mettere in sicurezza l’ambiente domestico». Gli insetti, in particolare modo al calar del sole, avevano invaso l’area esterna e limitavano le attività degli abitanti: l’accensione dei lampioni procurava disorientamento alle vespe e per tale motivo iniziavano a girare vorticosamente con il rischio - se spaventate - di pungere qualcuno. Il proprietario ha “urtato” contro un calabrone, ma fortunatamente senza riportare conseguenze gravi per la sua salute.  «Quando difendono il nido e la prole sono capaci di attaccare e iniettare una grossa quantità di veleno. Gli effetti - sottolinea l’etologo Lunerti - sono terribili: il dolore acuto ( non paragonabile alla puntura d’ape) e, in alcuni casi, anche lo shock anafilattico per gli allergici. Ma bisogna prestare sempre attenzione alle persone anziane e ai bambini». Un vero esercito di calabroni che - secondo l’esperto - sono pronti a nascere, dare origine alle nuove colonie e molto aggressivi nel proteggere la prole. 

Quali sono le indicazioni da seguire in caso di nidi nei luoghi pubblici? «Se la colonia è all’aperto, quindi in uno spazio pubblico, bisogna segnalarlo il prima possibile alle autorità competenti che dovranno procedere con l’immediata neutralizzazione e messa in sicurezza dalla zona. Se impossibilitati nel compiere l’asportazione del nido e, in attesa che arrivi un esperto, è necessario fare sicurezza pubblica: attraverso un nastro chiudere l’intera area in modo tale che nessuno si avvicini».

BOOM DI COLONIE DI VESPA ORIENTALIS

Le cattive condizioni meteo e le numerose piogge che hanno caratterizzato i mesi di maggio e metà giugno scorsi hanno spinto le api e altri imenotteri a cercare in maniera affrettata luoghi antropizzati dove poter realizzare i propri alveari. «Una stagione davvero da record», l’ha definita Lunerti. Tante le chiamate per segnalare la presenza di nidi ( api e vespe, ndr) concentrati nei siti urbani e domestici. L’ultimo caso al Luneur dove un “gruppetto” di Orientalis aveva trovato riparo all’interno di un pupazzo di neve e tanti altri - numerosi - casi di insetti ritrovati nelle tapparelle o negli avvolgibili. «I nidi sono stati silenti fino ai primi di luglio, adesso - conclude l’esperto - non lo sono più e ne ritroveremo tanti altri alla fine del mese e inizi di Settembre».

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