Monteverde, il giallo del 15enne rapito: la pista che porta a scuola. Si indaga sul proprietario della cantina dove è stato ritrovato

Il 27 febbraio il ragazzo era stato narcotizzato e prelevato da due uomini

Monteverde, il giallo del 15enne rapito: la pista che porta a scuola. Si indaga sul proprietario della cantina dove è stato ritrovato
di Camilla Mozzetti
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Domenica 3 Marzo 2024, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 08:38

Era stato ritrovato in stato confusionale e stordito nell’androne di un palazzo popolare del Trullo, di fronte alle porte di due cantine. Nascosto fra scatoloni di vecchie cose lasciate lì perché negli appartamenti dei rispettivi proprietari non c’era più spazio. Ma cosa ci faceva al Trullo il 15enne che il 27 febbraio scorso è rimasto vittima, stando al suo racconto, di un sequestro dopo esser uscito dalla scuola che frequenta a Monteverde? Inizialmente sembrava che chi l’avesse preso - e che ancora non è stato identificato - l’avesse portato lì proprio per la facilità dell’accesso a quel magazzino improvvisato ma l’ipotesi è presto tramontata a favore di un’altra su cui si sta concentrando l’attività degli agenti di polizia del commissariato Monteverde. Ovvero quella per cui il “sequestro lampo” potrebbe essere legato in qualche modo al proprietario di uno di quei locali. Le indagini sono in una fase delicata sia per la giovane età della vittima sia per la dinamica ma soprattutto perché sono partite dalla scuola frequentata dal ragazzo e alla scuola attualmente ritornano giacché colui che ha in uso una di quelle cantine gravita, per motivi di lavoro, nell’istituto frequentato dal 15enne. Se fosse solo una casualità sarebbe quantomeno singolare. 

LA DINAMICA

Il ragazzino martedì scorso è uscito da scuola al termine delle lezioni e come ogni giorno stava tornando a casa. Un pezzo del tragitto l’ha percorso a piedi in compagnia di un amico. Lasciato quest’ultimo di fronte al suo portone il 15enne, che chiameremo Michele, ha proseguito per tornare a casa.

Ma a un certo punto ha avuto la sensazione di essere seguito tanto che ha mandato alla madre, prima di scomparire per alcune ore, un messaggio chiaro: «Mami ci sono due che mi stanno seguendo, ma non so chi sono, sto sulla via del cinese vicino casa, aiuto mami». I genitori insospettiti da quel messaggio hanno provato a cercarlo ma nulla: il cellulare squillava a vuoto. Nella vita familiare di Michele non ci sono ombre, nulla di sospetto. La madre e il padre sono due genitori come molti e lui è uno studente brillante. I genitori hanno così chiamato i soccorsi e si sono messi fin da subito a cercare il figlio che è stato poi trovato, non molto tempo dopo la scomparsa, grazie al sistema di geolocalizzazione del cellulare. «È qui, è qui» dicevano i genitori che sono arrivati al Trullo con le Volanti di polizia e commissariato. Da quanto sarebbe stato ricostruito grazie anche al racconto parziale del 15enne, Michele sarebbe stato caricato su un’auto, qualcuno gli avrebbe fatto bere un sedativo che lo avrebbe fatto svenire. Il ragazzino si è risvegliato in quell’androne pieno di vecchie cose e scatoloni. Era in stato confusionale ma non era stato rapinato. Sempre in base al suo racconto, prima di perdere conoscenza dentro quell’auto sulla quale sarebbe stato fatto salire a forza, avrebbe sentito dire da uno dei due aggressori: «è solo un ragazzino». 

IL RITROVAMENTO

Quando è stato trovato con lui non c’era nessuno, la proprietaria di una delle due cantine è scesa sentendo la polizia e avvisando poi il fratello, che in quel momento non era in casa e che ha nelle disponibilità l’altra cantina, di quanto accaduto. Michele è stato trasferito in codice giallo all’ospedale San Camillo e sottoposto a diversi controlli. Dal commissariato di Monteverde intanto è partita una prima informativa per la Procura. Molti gli aspetti ancora da chiarire.

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