È festa grande sulla terrazza dello storico Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, di casa ad Anzio dal lontano 1912, che si affaccia sul moletto Pamphili dove sono ormeggiate le barche a vela: è in corso la cerimonia di consegna dei diplomi al termine del corso settimanale di vela, per ragazzi dai 7 ai 15 anni, che si svolge dal lunedì al venerdì. Così ogni settimana. Senza soluzione di continuità. Oltre ai trentatré spensierati allievi che hanno partecipato al corso di vela, sono presenti numerosi genitori, gli istruttori e i rappresentati del circolo che hanno consegnato i diplomi di partecipazione. Ma sulla festa aleggia la storia della quindicenne romana, velista del circolo Canottieri Tevere Remo, che due giorni fa ha denunciato l’istruttore ventitreenne, anche lui romano, di averla violentata nella sua abitazione.
I diplomi
I ragazzi premiati scherzano spensierati e si divertono a sventolare i diplomi che hanno appena ricevuto. Non sanno della brutta avventura denunciata dalla loro amica con la quale hanno fatto vela. La vicenda è delicata. E ha lasciato il segno. «Abbiamo saputo di questa storia e siamo sconcertati - spiega la mamma di un allievo che è presente alla premiazione - Conosciamo l’istruttore che è stato accusato, ma da quando segue i corsi di vela si è sempre comportato correttamente. Siamo molto sorpresi. Per quanto mi riguarda, il circolo resta un luogo sicuro dove i ragazzi che fanno vela vengono seguiti con attenzione».
Presso la segreteria del circolo sulla Riviera Zanardelli, a ponente, i volti dei dipendenti sono tirati.
L’ombra
Resta l’ombra della violenza denunciata della quindicenne all’istruttore che, indirettamente, coinvolge il circolo. «Se accertato dalle indagini sarebbe gravissimo – spiega il vicepresidente Mario Luciani –, ma va comunque precisato che l’episodio denunciato si è verificato a Lavinio». La ragazza che ha denunciato la violenza è un’allieva istruttrice che da un mese collaborava nell’organizzazione dei corsi di vela. E come altri ragazzi, alloggiava presso le stanze della foresteria del circolo, sempre sulla Riviera Zanardelli. La sera in cui si sarebbe consumata la violenza, insieme ad un altro velista quindicenne, aveva accolto l’invito dell’istruttore ad andare a dormire nella sua casa delle vacanze a Lavinio mare. Occorrerà ora capire se la ragazza sia stata autorizzata dai genitori a lasciare la foresteria, oppure si sia allontanata senza autorizzazione sottraendosi al controllo del Circolo. Per tutti gli ospiti della foresteria il rientro è infatti tassativo entro la mezzanotte.