Un ragazzo di 23 anni, istruttore di vela, una ragazza minorenne di otto anni più piccola, assistente volontaria. Una serata “fuori dagli schemi” a base di alcol che si è conclusa con una denuncia per violenze sessuali. È questa la cornice di quanto avvenuto lo scorso fine settimana a Lavinio, a otto chilometri circa dalla scuola e camping estivo del circolo Tevere Remo, uno dei circoli più noti della Capitale con base anche sul litorale, ad Anzio. Lui, il 23enne, G. D. A., è stato già «espulso e rimosso da ogni incarico», spiega il presidente del circolo Daniele Masala. «Siamo costernato per questa vicenda - prosegue il presidente - di certo il ragazzo, impiegato nel centro con un regolare contratto, è stato sollevato da ogni incarico. Non sappiamo cosa sia successo ma quel che è certo è che è uscito con due minori dalla foresteria violando il regolamento. Per il resto noi siamo i primi ad essere a disposizione degli inquirenti perché si faccia luce su quanto accaduto».
La denuncia
È domenica mattina, nella Capitale deserta il padre della ragazzina, che chiameremo Vittoria, esce di casa e si reca dai carabinieri della stazione Nuovo Salario per sporgere denuncia.
Il racconto
«Sono stata violentata» avrebbe confidato la minore al suo amico una volta svegliatosi ormai a notte fonda. Secondo la ricostruzione, formalizzata poi nella denuncia, sarebbe stato lui a portarla fuori da quell’appartamento per tornare al circolo e dare l’allarme. «Siamo davvero costernati - continua a ripetere il presidente del Tevere Remo - l’istruttore è stato prontamente rimosso per aver fatto uscire due minori». Il circolo di Anzio è un punto fermo per gli amanti della vela e non solo ormai da tempo. Ogni anno per questa struttura passano non meno di 200 ragazzi, molti dei quali soggiornano nella foresteria perché seguono corsi vari e multidisciplinari. Non c’è solo la vela anche il canottaggio e molti altro sport. Mediamente i corsi durano una settimana ma possono essere prolungati e Vittoria, da quanto risulta, avrebbe soggiornato nella struttura già due settimane. Oltre all’analisi delle immagini, la ragazzina sarà ascoltata in audizione protetta, come previsto per le vittime minorenni di abusi. Pare che dentro al circolo, dopo la notte di violenza, su una lavagna sia stato scritto quanto capitato. Il 23enne finora non aveva dato problemi, esuberante lo definiscono gli ormai ex colleghi, atleta e istruttore dal dicembre 2019. La ragazzina l’avrebbe conosciuto così seguendo le lezioni di vela e impegnandosi poi nell’assistenza. Dal circolo ribadiscono l’estraneità con quanto denunciato ma sottolineano la disponibilità nel supporto agli inquirenti. Lei, Vittoria, intanto pare volesse tornare a concludere almeno questa settimana ma non è stato possibile. Ieri ad Anzio si festeggiavano i diplomi degli ultimi corsi, molti genitori rimarcavano la tranquillità e sicurezza del posto. Del resto la responsabilità penale, quale che sia il reato, è sempre personale.
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