Nada stasera in concerto a Roma al Monk: «Recitare la parte di anticoformista è impegnativo. Adesso sono risolta»

Nada stasera in concerto a Roma al Monk: «Recitare la parte di anticoformista è impegnativo. Adesso sono risolta»
di Mattia Marzi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Novembre 2022, 08:54

«Non nascondo che a volte recitare la parte dell'anticonformista è impegnativo. Però porta grandi soddisfazioni», sorride l'ex pulcino di Gabbro, il soprannome che le venne affibbiato dalla critica ai tempi della partecipazione al Festival di Sanremo nel 1969 con Ma che freddo fa.
All'epoca Nada Malanima aveva appena 15 anni. Oggi ne ha 68. E di parlare del passato non ha voglia: «L'ho fatto già, con due libri (uno dei quali, Il mio cuore umano, uscito nel 2008, l'anno scorso ha ispirato il film di Rai1 La bambina che non voleva cantare). Ora vorrei che si parlasse del presente».

Concerti a Roma fino al 13 novembre: da Nada a Nubya Garcia fino a Johnny O'Neal, gli appuntamenti

Nada stasera in concerto a Roma: «Ora sono risolta»


Il suo è rappresentato dal nuovo album La paura va via da sé se i pensieri brillano, il ventunesimo della sua carriera, appena arrivato nei negozi. Lo presenta stasera in concerto al Monk.


Tu combatti sempre e sempre vai da sempre controcorrente, canta in Noi resteremo uniti, una delle canzoni contenute nel disco: è un autoritratto?
«Sì.

Sono sempre stata così, eversiva e insofferente. Ho imparato con il tempo a tirare fuori questo mio caratterino, imponendomi».


Anche nel suo lavoro?
«Soprattutto nel mio lavoro».


E questo caratterino di cui parla quante occasioni le ha fatto perdere, negli anni?
«Scusi, ma è una seduta psicoanalitica?».


No, un'intervista.
«Non le ho volute cogliere, quelle occasioni. Ho fatto delle scelte, magari anche impopolari, ma che per me erano quelle giuste. Ma la prego, sono stufa di parlare del passato. Posso dire che oggi mi sento un'artista e una donna risolta. Sto vivendo un momento molto bello della mia carriera. A questo disco ci tengo. Aspettavo da tempo di portarlo in giro».


Con chi l'ha registrato?
«Con John Parish, produttore inglese noto per le sue collaborazioni con PJ Harvey, Eels, Tracy Chapman: gli avevo affidato già i precedenti Tutto l'amore che mi manca nel 2004 (l'album di Senza un perché, che Paolo Sorrentino inserì nella colonna sonora di The Young Pope, contribuendo a rendere Nada un'artista di culto, ndr) e È un momento difficile, tesoro del 2019».

Vasco Rossi, al Circo Massimo un trionfo da film: svelate le date dei concerti del 2023 (il 16 e il 17 giugno all'Olimpico)


Cosa condividete?
«Siamo simili, caratterialmente parlando. Due musicisti che amano andare controcorrente, da outsider. Se oggi sono così appagata è anche perché negli anni mi sono circondata solo di miei simili».


Una delle canzoni del disco si intitola Nada yoga: pratica?
«No. Il Nada del titolo non ha a che fare con il mio nome. È una disciplina dello yoga che aiuta chi la pratica a cercare il suono interiore».

Vasco Rossi a Roma, l'abbraccio tra i fan è in piazza: gridi di gioia e telefonini in alto per filmare l'indimenticabile momento


Prego?
«È una vibrazione che è nascosta dentro di noi: il nostro spirito guida».


Sembra esperta, però.
«Questa disciplina l'ho scoperta grazie a una fan che in occasione di un incontro in una libreria, anni fa, per firmare le copie di un disco, mi regalò un volumetto sul tema. Mi sono sentita predestinata».


Lei lo ha trovato, quel suono interiore?
«Non ancora. Continuo a cercarlo. Nel disco c'è parecchia spiritualità: far brillare i pensieri significa esorcizzare le proprie paure, che è quello che io faccio con la scrittura».


Monk, via Giuseppe Mirri 35. Stasera, ore 22.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA