Eur, al party divino su i calici

Nel Salone delle Fontane la tradizionale kermesse “I migliori vini italiani” tra degustazioni e aneddoti

Da sinistra, Francesca Maroni, Vittorio Storaro e Luca Maroni alla kermesse "I migliori vini italiani"
di Lucilla Quaglia
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Giovedì 15 Febbraio 2024, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 23:05

Il Premio Oscar Vittorio Storaro grande star, con il figlio Fabrizio, della 23esima edizione della kermesse “I migliori vini italiani”. Cappello scuro a falda larga, il mitico direttore della fotografia prende posto in prima fila presso il Salone delle Fontane dell’Eur. Qui va in scena l’imperdibile appuntamento organizzato da Luca Maroni, scortato dalla moglie Irene, insieme alla sorella Francesca Romana Maroni, CEO di Sens Eventi. Tanti gli arrivi vip. Appaiono il tenore Vittorio Grigolo e poi Sandra Carraro con Jean Paul Troili. Massimo D’Alema, con la figlia Giulia, espone i propri vini. Ecco Fabio Attorre, direttore Orto Botanico. E più tardi fa il suo ingresso Giancarlo Righini, assessore regionale al bilancio, agricoltura e sovranità alimentare. Si entra subito nel vivo dell’esperienza. L’essenzialità dei sapori primari, la straordinaria ricchezza dei doni della natura, il recupero di ritmi più lenti, il piacere della tavola e la piacevolezza di un calice di vino: da queste istanze nasce la volontà di vivere esperienze profonde e durevoli in grado di farci riconquistare la gioia che la vita quotidiana spesso allontana. Da qui nasce il tema fondante di questo happening capitolino tra i più attesi dell’inverno. “Alla base del piacere”, infatti, è il pay off che fino a dopodomani animerà il Salone attraverso un ricco calendario di appuntamenti tra workshop, presentazioni, degustazioni, libere e guidate, con l’obiettivo di esplorare gli aspetti più autentici e naturali che si trovano alla radice del sapore e della percezione di piacevolezza, dalle materie prime frutto della terra al piatto e, soprattutto, al calice.

Fulcro dell’evento i tasting curati personalmente da Maroni: entusiasmanti degustazioni guidate con i produttori che, tra racconti di vigna e aneddoti, rivelano le caratteristiche organolettiche dei vini in assaggio e il territorio che ne culla l’attività. E più ancora gli incontri “Degustare non è assaggiare” in cui lo stesso Maroni racconta il metodo di degustazione che ha ideato. La medesima attenzione all’essenzialità dei gusti è adottata durante i laboratori: dal dolce al piccante, dall’acido all’umami, saranno tanti i sapori protagonisti degli incontri a tema. Non mancheranno workshop golosi per esempio sul cioccolato ma anche sul latte di bufala e sul suo più celebre derivato, la mozzarella.

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