Molesta 12enne in chiesa, avances durante la messa (dopo averla seguita per un mese fino a casa): arrestato stalker all’Eur

«Fammi salire». Lei scappa, i genitori chiamano la polizia

Molesta 12enne in chiesa, avances durante la messa (dopo averla seguita per un mese fino a casa): arrestato stalker all’Eur
di Alessia Marani
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Martedì 2 Aprile 2024, 22:23

L’ha seguita per un mese, sotto casa e fuori scuola. L’altro venerdì è entrato in chiesa mentre lei con la sorella di un anno più grande e alcune amichette stavano seguendo una cerimonia religiosa, poi ha approfittato di un momento in cui era rimasta sola per farle delle avance cingendola alle spalle.

La ragazzina, 12 anni appena, impaurita, è subito tornata dalla sorella e dal resto del gruppetto ed è scappata via. Pensava di essersi liberata di quell’uomo tanto più grande di lei, invece se l’è ritrovato sotto il portone di casa pronto a infilarsi nell’androne e a darle nuovamente fastidio. A quel punto, però, le ragazzine hanno chiesto aiuto ai genitori che sono scesi allertando la polizia.

Nessuna giustizia fai-da-te.

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Arrivati sul posto gli agenti del commissariato Tor Carbone, per lo stalker, un 48enne incensurato di Grottaperfetta con disagi psichiatrici, è scattato l’arresto poiché responsabile di atteggiamenti persecutori e molesti, ripetuti nel tempo, nei confronti della minore. Infatti, come appurato dagli investigatori dopo avere ascoltato i genitori, non era la prima volta che quell’uomo l’aveva seguita fin sotto l’abitazione.


L’ESCALATION
Anzi. Era successo per almeno altre sette volte nelle ultime tre settimane. Episodi a cui i genitori della adolescente, sulle prime non avevano dato troppa importanza. «Sentivamo suonare al citofono - hanno raccontato - e quell’uomo ogni volta che vi affacciavamo dal balcone sgattaiolava via. Poi però una volta ci ha detto che stava cercando una tale “Chiara” che abitava nel condominio. Ci siamo informati e nel nostro palazzo non esiste alcuna Chiara. Per sette volte ha citofonato senza un reale motivo». 


Venerdì 22 marzo le due sorelle dopo essere state in parrocchia tornano a casa verso le otto di sera, con passo spedito perché temevano che il 48enne le potesse seguire. E avevano ragione. Quell’uomo era dietro di loro quando hanno aperto il portone di ingresso del condominio, lui ha provato a entrare insieme con loro: «Dai fatemi entrare», ripeteva. Ma le due ragazzine sono svelte e con forza sono riuscite a richiedere la porta dietro di sé quindi sono corse ad avvisare i genitori. Il papà è subito sceso. «Che vuoi? Perché segui le mie figlie? Perché fai così e ti apposti?», lo ha incalzato cercando di trattenerlo in attesa dei poliziotti. La dodicenne spaventata lo ha riconosciuto: «È lui che prima in chiesa mi ha avvicinato e l’ho già visto anche all’uscita di scuola». 


LA PERQUISIZIONE
Gli investigatori del dottor Marco Fischetti ricostruiscono i comportamenti oppressivi sostenuti dall’uomo nei confronti della ragazzina per circa un mese, in una escalation a dir poco pericolosa. Al citofono il 48enne aveva provato anche a convincere la ragazzina con delle scuse a scendere da casa. Dopo averlo fermato, i poliziotti sono stati anche a casa dell’uomo che vive ancora in famiglia dove hanno proceduto al sequestro precauzionale del pc e del telefonino alla ricerca di altri elementi utili alle indagini.


Alla fine degli accertamenti, il 48enne è stato arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli. La pm Claudia Alberti ha chiesto e ottenuto dal Gip, il Giudice per le indagini preliminari la convalida dell’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere. «Quando si è di fronte a casi del genere - spiegano gli investigatori - bisogna sempre denunciare ed evitare assolutamente comportamenti incoerenti o da giustizieri. Questi genitori hanno avuto fiducia nelle forze dell’ordine e la giustizia è intervenuta».
 

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