Suggerimenti, appunti e incoraggiamenti invece, sono bene accetti. «Non arretrate di un centimetro». gli dice un carabiniere in congedo. «Rimettete i giudici alla pari di altri funzionari se volete durare», suggerisce un altro. «Non mollate», la frase che ricorre più spesso, «Non dimenticatevi di noi», l’appello più accorato è pertinente.
Poi c’è la parrucchiera Bianca Maria che gli chiede di rivedere la no tax area «perché io l’Iva non la pago, piuttosto vado in galera». C’è anche l’intramontabile Emilio Di Ianni, che gli stringe le mani e quasi lo coccola: «Sto fuori dalla politica ma qui ho tanti amici, i problemi sono enormi, sentiamoci, posso darti qualche suggerimento».
Di Maio ha una parola e un sorriso per tutti, scuola più democristiana che berlusconiana si direbbe vedendolo tra il popolo. Poi, con i cronisti, torna il vice premier coriaceo di sempre. Ma anche con i giornalisti è perentorio: «Non parlo d’altro che di terremoto e ricostruzione». Ancora per qualche ora - il ministro si tratterrà fino alla messa delle 5 ad Accumoli - Europa, caso Diciotti e Ilva possono aspettare.
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