Rieti, nuove lesioni
nella galleria Valnerina

Le crepe
di M.Be.
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Domenica 24 Giugno 2018, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 13:10
RIETI - L’immagine diventa denuncia e la realtà si adegua ad essa, amplificando paure e timori. Nella galleria Valnerina della Rieti-Terni sono emerse nuove lesioni che insistono tutte nella zona della soletta, attualmente oggetto dei lavori di ripristino e messa in sicurezza a cura di Anas, ovvero la parte della galleria che ha convinto i tecnici a chiudere l’infrastruttura lo scorso inizio di febbraio.
Le foto, entrate in possesso de Il Messaggero dopo la visita «clandestina» di un nostro lettore, risalgono al pomeriggio di sei giorni fa (lunedì 18) e testimoniano in maniera inequivocabile fessurazioni e lesioni in diverse aree del tunnel che funge da via di fuga. Crepe, possiamo definirle, che incrinano la fiducia nei lavori che si stanno eseguendo e che - il condizionale è d’obbligo, considerate le precedenti puntate - potrebbero far slittare ancora la data di fine ripristino e piena funzionalità della Valnerina, con la conseguente riapertura dell’arteria forse ad anno nuovo.
Riapertura che non più tardi della scorsa settimana, la stessa Anas aveva fissato «entro luglio». L’ennesima promessa non mantenuta? Sul tema, i tecnici che stanno operando nella galleria preferiscono mantenere una doverosa cautela. Quelle che all’occhio dei non addetti ai lavori possono essere definite «nuove lesioni», i tecnici preferiscono bollarle come «fessurazioni nel rivestimento intero della galleria che rientrano nelle anomalie che sono state oggetto di studio e di approfondite indagini tecniche già nei mesi scorsi ed interessano esclusivamente il rivestimento del tunnel e non rappresentano problemi di natura statica. Il risanamento di queste fessurazioni è in ogni caso previsto nell’ambito dei lavori di ripristino in corso di affidamento».
Ma alla domanda se le nuove «fessurazioni» possano far slittare ancora la riapertura della Rieti-Terni, segue un imbarazzato silenzio, che lascia aperta la porta ad ogni previsione. Quella ufficiale al momento resta «fine luglio». Promessa dell’Anas in qualche modo avvalorata anche dal pronto interessamento del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli che, investito del caso dal deputato reatino pentastellato Gabriele Lorenzoni, ha bussato direttamente all’Azienda autonona nazionale delle strade per avere chiarimenti sulla situazione. Di certo, però, al momento non c’è nulla se non il fatto che le anomalie riscontrate sono da attribuirsi ad un difetto di esecuzione dei lavori e non alle conseguenze delle tante scosse di terremoto che si sono susseguite dall’agosto di due anni fa, come fu ipotizzato da qualcuno nell’inverno scorso. E’ il motivo per cui l’Anas addebiterà il costo dei lavori attualmente in esecuzione alla società appaltante. Domanda finale: al netto delle valutazioni sulle lesioni e delle promesse Anas, quando si riaprirà la Rieti-Terni? C’è una domanda di riserva?
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