Rieti, il «Film Festival» chiude
alla grande e Lillo ricorda quando
veniva a sciare al Terminillo. Le star
Paola Cortellesi e Paolo Genovese

Rieti, il «Film Festival» chiude alla grande e Lillo ricorda quando veniva a sciare al Terminillo. Le star Paola Cortellesi e Paolo Genovese
di Daniela Melone
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Sabato 4 Febbraio 2017, 20:50

RIETI - «Il cinema italiano oltre confine», è il tema al centro della tavola rotonda moderata da Laura Delli Colli nella giornata clou del Terminillo Film Festival. Nella sala conferenze del Comune di Rieti a Terminillo si parla di cinematografia con Paolo Genovese, regista di «Perfetti sconosciuti», Roberto Proia di Eagle Pictures, Marco Belardi produttore cinematografico, Guido Pugnetti di Raicinema e gli attori Lillo Petrolo (del duo Lillo e Greg) e Marianna Di Martino.
 

 


«Il nostro paese - ha commentato  Genovese - si disinteressa completamente della promozione dei film all'estero. All'Italia manca una politica di promozione relativa al cinema che andrebbe fatta come avviene per la moda, il cibo, l'arte».

«Non pensavo di fare 18 milioni con un film», ha aggiunto il produttore di «Perfetti sconosciuti» Marco Belardi scherzosamente definito assai lungimirante.
«Per Immaturi ho fatto il giro delle sette chiese - racconta Genovese - nessuno lo voleva produrre. Questo dovrebbe far riflettere il sistema produttivo che si adagia sempre su quello che può piacere al pubblico, senza rischiare puntando su qualcosa che magari potrebbe piacere. Rischiare sulla originalità può essere la chiave di successo».

«Ho la fortuna di aver iniziato con una borsa di studio a New York, poi per scelta sono tornata a casa - ricorda Marianna Di Martino - E'  stato un arricchimento anche se credo sarebbe il caso di dare alle cose che facciamo qui in Italia il peso che meritano».
 
«Noi facciamo il massimo del cinema commerciale, film per famiglie - aggiunge Lillo - io e Greg in questi cinque anni abbiamo avuto la possibilità di portare il nostro umorismo, le nostre idee. Il segreto per essere super pop non c'è. Bisogna incuriosire, fare in modo che la gente decida di uscire, di trovare parcheggio, stimolato dal trailer che deve appassionare come abbiamo provato  a fare con Natale col boss».

Lillo ha anche ricordato quando veniva a sciare a Terminillo, un posto che potrebbe essere di ispirazione anche per i suoi prossimi lavori. 

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