Dipendenti in agitazione alle Poste:
utenti in fila cacciati dall'ufficio
del quartiere Campoloniano

Dipendenti in agitazione alle Poste: utenti in fila cacciati dall'ufficio del quartiere Campoloniano
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Lunedì 30 Luglio 2018, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 13:22
RIETI - Code infinite, servizi non garantiti e proteste che sono sfociate in una chiamata ai carabinieri. Venerdì di fine luglio infuocato all’ufficio postale di Campoloniano, dove decine di persone hanno passato anche due ore in fila per poi vedersi negare l’accesso agli sportelli. Una situazione nata da un’agitazione sindacale e che durerà fino al 22 agosto, unita alla riduzione delle aperture degli sportelli nel periodo estivo. Un micidiale mix del quale fanno le spese gli utenti

ORE IN CODA
«Sono stato in coda per ore. Alle 19.05 è arrivata una persone che, con modi tutt’altro che gentili, ci ha spiegato che avrebbe chiuso l’ufficio e non avremmo avuto accesso ai servizi». A raccontare quanto accaduto all’ufficio di Campoloniano è un utente visibilmente alterato. «Ero andato all’ufficio di viale Matteucci - spiega - ma una volta lì ho scoperto che nei pomeriggio estivi è chiuso. Stessa cosa per quello di via Garibaldi, così mi sono recato in quello di Campoloniano, come indicato nei cartelli».

Una volta lì l’uomo ha trovato tantissime persone già in coda e non ha potuto far altro che prendere il biglietto per la coda al totem elettronico. Fin qui nulla di nuovo. I problemi sono arrivati a ridosso della chiusura, ovvero alle 19.05 quando il totem che distribuisce i numeri si spegne in maniera automatica. «In quel momento - racconta il reatino - è arrivato un uomo e ci ha detto che gli uffici avrebbero chiuso in quel preciso istante. C’era gente in coda dalle 17 e hanno chiesto tutti di servire almeno quelli che avevano già il biglietto, come accade da sempre. L’uomo, che non si è qualificato ma che è sembrato essere un dirigente, è stato irremovibile. Alla fine ci ha detto che dovevamo uscire perché stavano per scattare gli allarmi automatici».

CARABINIERI E CHIARIMENTI
Alcune persone hanno lasciato l’ufficio, altri hanno deciso di chiamare i carabinieri. L’ufficio è stato comunque chiuso e gli utenti non hanno potuto effettuare pagamenti o altre operazioni. «C’è un’agitazione in corso - hanno spiegato alcuni sindacalisti - che a Rieti non coinvolge i confederati, ma alcune sigle autonome. Di fatto c’è il blocco delle attività fuori dagli orari ufficiali e, quindi, allo scadere delle 19.05 se c’è anche un solo dipendente che aderisce a quelle sigle, si deve chiudere». Le adesioni in città non sembrano essere elevate, ma quanto già in settimana erano stati segnalati problemi in altre sedi, seppur in maniera minore. Quello che è accaduto venerdì rappresenta un campanello d’allarme per i servizi nel mese di agosto.
 
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