Rieti, rinviato incontro alla Moderna
con il Premio Calvino XXIX
Cesare Sinatti

Rieti, rinviato incontro alla Moderna con il Premio Calvino XXIX Cesare Sinatti
di Fabiana Battisti
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Venerdì 21 Settembre 2018, 01:32 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 15:42
RIETI - “La Splendente” è Elena, la più desiderata e imprendibile. Non nascerà mortale più bello di lei» profetizza il padre Zeus, mutatosi nel cigno che feconda Leda, madre della fanciulla. Attorno alla sua bellezza si apre e ruota il romanzo di Cesare Sinatti. Era previsto per lunedì 24 settembre alle 18.00, ma è stato rinviato a data da destinarsi, alla libreria Moderna di Rieti, il focu sul “Ciclo Troiano”, racchiuso nella narrazione del vincitore del Premio Calvino XXIX, il più prestigioso per le opere prime. Tra gli echi di teogonie e miti antichissimi disvelatori del destino comune di dei e uomini, il pubblico fronteggerà la crisi accecante del passaggio dall’età dell’oro a quella del ferro, la fine del tempo degli eroi. Svincolati dalla fissità del mito, Odisseo, Agamennone, Menelao, Achille e Patroclo, ma anche Epipola, Clitemnestra, Penelope, Palamede e molti altri ancora dimostreranno ai lettori una sensibilità moderna ed intimamente familiare. Nei ventiquattro capitoli che compongono il romanzo – tanti quanti i libri dell’Iliade e dell’Odissea – Sinatti tesse le loro storie con passione e ricercatezza espressiva, passando dai toni lirici degli amori alla feroce vividezza delle battaglie cruente. Qui, gli dei sono allontanati dal mondo degli uomini ed è la nuda umanità dei protagonisti a farsi strada senza scudi sulla scena narrativa. Seguendo uno stile compenetrato dall’epica e dalla tragedia antica e moderna insieme, “La Splendente” scava nell’antichità e nella modernità, parlando la lingua del mito.

L'AUTORE
Cesare Sinatti nasce a Fano nel 1991, si laurea in filosofia a Bologna nel 2013 con una tesi sull’immortalità dell’anima nel Fedone. Dopo aver trascorso un anno di studi all’Università di Chicago, attualmente è dottorando in filosofia antica all'Università di Durham.
Finalista al Premio Calvino XXIX e vincitore con “La splendente” (ex aequo con Elisabetta Pierini)
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