Rieti, alla Moderna ai primi di giugno
la presentazione del libro
"Un affare di Stato'' di Andrea Colombo

Rieti, alla Moderna ai primi di giugno la presentazione del libro "Un affare di Stato'' di Andrea Colombo
di Fabiana Battisti
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Mercoledì 16 Maggio 2018, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 20:04
RIETI - Con l'editorialista Andrea Colombo, ai primi di giugno, la Libreria Moderna permetterà al pubblico reatino di addentrarsi nella cristallina evidenza dei fatti del caso Moro, allineati e ricostruiti nel libro "Un affare di Stato''.
La paura e l'oscurità del 1978, la vicenda più tragica della storia repubblicana, il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro e i cinquantacinque giorni di prigionia sono il cuore trafitto di una verità storica italiana obnubilata, ma scandagliata con accortezza da Colombo. L'incontro era previsto per venerdì 18 maggio. Per impegni lavorativi di Andrea Colombo c'è stato un rinvio ai primi di giugno.

«L'ultima commissione parlamentare d'inchiesta in tre anni non è riuscita a concludere i lavori: dopo quattro decenni, una sfilza di processi, numerose inchieste, decine di saggi e articoli- nulla si conclude davvero-. Cinque uomini trucidati». Uno dei politici più rilevanti, più volte presidente del Consiglio è nelle mani della principale organizzazione terrorista e lo Stato non sa fornire un'azione concreta di risposta. È l'effetto sorpresa a metterlo all'angolo e l'offensiva delle Brigate rosse va a segno. Nella primavera di paura del 1978, i cinquantacinque lunghissimi giorni del sequestro Moro «segnarono la crisi più difficile nella storia della Repubblica. Da allora- per quaranta anni- è stato ripetuto quasi ossessivamente che l'affare Moro è il grande mistero italiano. Dietro ogni dettaglio si è cercato di scoprire, sempre invano, la traccia di una trama occulta, perdendo di vista i caratteri reali di una vicenda che fu condizionata nel suo intero svolgimento non dalle manovre di oscuri burattinai ma dalle strategie, dai calcoli e dalle esigenze della politica». A subirne le conseguenze nel tempo è stata la verità storica, offuscata nei suoi tratti distintivi pervicacemente da una coltre di supposizioni. «Come la lettera rubata di Poe, la verità del caso Moro sarebbe invece sotto gli occhi di tutti, solo a volerla cercare. Non una storia di foschi complotti e congiure internazionali, ma una tragedia politica italiana»italiana». Nel controverso contesto della «guerra civile» a sinistra, degli anni Settanta, tra il Partito comunista da un lato e la sinistra rivoluzionaria dall'altro, Moro poteva essere salvato. «A decidere la sua sorte fu un intreccio di interessi e calcoli politici». Democrazia cristiana, Pci e Brigate rosse furono accomunata dalla scelta di perseguire una ''ragione di partito'', camuffata da ragione di Stato o , nel caso dei terroristi, da ragione rivoluzionaria. Ad oggi è possibile rivolgere uno sguardo scevro di mistificazioni verso i fatti del 1978. Ciò che realmente accadde non fu altro che «una lotta senza esclusione di colpi da cui uscirono sconfitti lo Stato e coloro che l'avevano colpito al cuore. E per la sinistra italiana, come per la Prima Repubblica, l'inizio della fine».

L'AUTORE
Andrea Colombo è redattore de "Il Manifesto" e "Gli Altri", ha collaborato con varie testate, tra cui "Liberazione". È autore dei volumi "Le due crociate del Cavaliere" (Manifestolibri, 2005), "Storia nera. La verità di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti" (Cairo, 2007), "Un affare di Stato. Il caso Moro e la fine della prima Repubblica" (Cairo, 2008, Cairo 2018) "Trame. Segreti di Stato e diplomazie occulte nella nostra storia repubblicana" (Cairo, 2012). Lo scrittore ha firmato anche saggi usciti in numerosi volumi collettivi tra cui "L’orda d’oro" (Feltrinelli, 1997) e Giusva. "La vera storia di Valerio Fioravanti" (Sperling & Kupfer, 2011).
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