Rieti, «Un insulto razziale dal controllore sul bus per il biglietto scaduto»

Autobus Asm (foto d'Archivio)
di Sabrina Vecchi
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 00:10

RIETI - Una discussione accesa sul bus per un biglietto non valido e poi, secondo il racconto della mamma della passeggera, minorenne, l’insulto a sfondo razziale. La Asm aprirà un’inchiesta interna per accertare le responsabilità.

La testimonianza. «Siamo stranieri, ma rispettiamo le vostre regole e paghiamo le tasse: questo atteggiamento di rabbia, tutta questa diffidenza nei nostri confronti non è tollerabile». Maria Guilate, cubana d’origine, è a Rieti da dieci anni, dove ha sempre lavorato in bar o ristoranti, ma oggi sta cercando di coronare il sogno di aprire un locale tutto suo. «In questi giorni è venuta a trovarmi mia figlia di sedici anni - racconta Maria. - Non parla ancora bene l’italiano e non conosce alcune cose: ha confuso il biglietto dell’autobus già obliterato con quello da obliterare, si è sbagliata non essendoci il buchino come a Roma, ma solo delle cifre di inchiostro».
Dopo essere salita sul mezzo di trasporto pubblico locale Asm, nella fermata a ridosso della stazione di Rieti, la ragazza porge dunque al controllore un titolo di viaggio non valido. Il controllore - dalla segnalazione della mamma della giovane - obietta energicamente, ma senza spiegare con chiarezza le ragioni per cui il ticket non è valido alla ragazza. «Ha dato in escandescenze - osserva la madre - mia figlia mi ha detto che ha iniziato a gridare dentro il bus, con toni molto aggressivi e parolacce al suo indirizzo e a quello delle due amiche che l’accompagnavano».
Un episodio che risale allo scorso martedì 30 gennaio. «L’autobus era pieno di passeggeri - prosegue Guilate - hanno sentito tutti, ma nessuno ha detto una parola. Come hanno sentito che gli italiani erano, invece, trattati con estrema cortesia, anche se presentavano irregolarità sul biglietto».

Denuncia alla polizia. Maria, avvertita al cellulare dalla spaventata figlia, va a prenderla al capolinea di piazza Cavour: «Ho chiesto gentilmente al dipendente Asm cosa fosse accaduto con la ragazza, cosa potessi fare - afferma Guilate. - Per tutta risposta, sempre in modo aggressivo, ha risposto che avrebbe chiamato la polizia e si è premunito di prendere il mio numero di targa.

Alcuni ragazzi indiani che erano a bordo hanno confermato che il controllore aveva avuto un comportamento inqualificabile con mia figlia e le sue amiche, sbraitando senza alcun motivo, ma lui li ha zittiti chiamandoli “stranieri di m.”. Io riconosco la mancanza di mia figlia sul titolo di viaggio, ma non accetto questo modo di fare». La donna dichiara di essersi allontanata per recarsi in questura a sporgere denuncia.

L'azienda. Interpellato sull’accaduto, il presidente di Asm Rieti, Vincenzo Regnini, commenta: «Avvieremo un’indagine aziendale interna - assicura - per appurare e fare luce sull’accaduto. Ribadiamo ovviamente con forza come la mission e l’etica di Asm siano assolutamente contrarie a questo tipo di atteggiamenti. Promuoviamo, anzi, l’inclusione e l’integrazione, come è normale che sia».

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