Rieti, credito d’imposta: sos delle imprese per il cratere sismico

Amatrice
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 18 Ottobre 2021, 00:10

RIETI - Le imprese del cratere sismico reatino chiedono aiuto ai parlamentari reatini e al Commissario al sisma Giovanni Legnini per sbloccare e allungare ulteriormente la proroga al credito d’imposta, concesso come incentivo allo sviluppo fino a dicembre del 2021. 
Un aiuto in origine previsto a favore del Mezzogiorno, poi esteso alle zone colpite dal sisma del 2016 e che la legge di bilancio aveva prorogato fino al dicembre 2020. Poi, ancora, un nuovo allungo, stavolta fino al 31 dicembre 2021.

L’ostacolo
Ma il problema si è presentato quando le imprese che avrebbero voluto usufruire del credito d’imposta si sono trovate davanti all’impossibilità di caricare sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate le fatture dei beni acquistati nel 2021, credendo di poter usufruire della proroga già annunciata.

Il grido d'allarme 
A farsi carico del grido d’aiuto delle imprese colpite dal sisma è la direttrice della Cna di Rieti, Enza Bufacchi: «I 15 Comuni reatini del cratere sismico rappresentano il 45,8 per cento della popolazione dell’intera provincia, quindi proporzionalmente un numero molto significativo di imprese, per le quali il credito d’imposta significa il 45 per cento di rimborso della spesa sostenuta per macchinari, attrezzature e impianti – spiega Bufacchi - In virtù della proroga concessa fino al prossimo dicembre, le aziende hanno quindi cominciato a sottoporre alla piattaforma le loro domande, scoprendo che non consentiva però di caricare le fatture di attrezzature e impianti acquistati nel 2021.

La proroga è però chiara, perché non cambia il dispositivo di legge: in realtà, abbiamo poi scoperto che non si riesce a capire se il ministero per lo Sviluppo Economico abbia chiesto l’autorizzazione alla proroga all’Unione europea. Si tratta di un problema enorme, perché gli investimenti da parte degli imprenditori si intendono realizzati una volta che sono stati acquistati, installati e collaudati: soltanto a quel punto, infatti, può essere caricata sulla piattaforma la fattura d’acquisto. Le imprese - spiega ancora la direttice della Cna, Enza Bufacchi - hanno meditato prima di fare questi investimenti, ma tutto questo si è mescolato anche all’attuale carenza delle materie prime per la realizzazione dei macchinari e la cui consegna, per moltissime aziende, non è prevista prima del prossimo anno: quindi, se la richiesta di proroga è stata inoltrata, i nostri parlamentari e il commissario Legnini devono sollecitare la risposta dell’Unione europea e chiedere anche un’ulteriore proroga almeno fino al dicembre 2022, per sopperire alla carenza delle materie prime che sta ritardando le consegne dei macchinari».

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