Lavoro, nel Viterbese occupati stagionali in crescita. La Cna: «E non si riescono a trovare»

Lavoro, nel Viterbese occupati stagionali in crescita. La Cna: «E non si riescono a trovare»
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Martedì 18 Luglio 2023, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 11:20

C'è più lavoro nel Viterbese a luglio, ma l'aumento è fortemente legato alle occupazioni stagionali. Con l'incognita della ricerca sempre problematica per le imprese di trovare le figure richieste. Questo il quadro che emerge dal report del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali. 

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Se in Italia a luglio sono previsti 585.310 lavoratori in entrata, a livello regionale saranno 56.400 di cui 2.150 nella provincia di Viterbo. Di questi ultimi, il 56,3% saranno impiegati, professioni commerciali e nei servizi; il 20,7 operai specializzati, conduttori di impianti e macchine; il 13,2 professioni non qualificate; il 9,8 dirigenti, professioni specializzate e tecnici.

Sempre nel Viterbese l'81% dei lavoratori in entrata riguarderà il settore dei servizi e il 18,9 quello dell'industria, con un tasso complessivo del 5,4% superiore al dato del Lazio (è del 4,4) e a quello nazionale (a quota 4,6). A livello regionale meglio della Tuscia in percentuale fanno la provincia di Latina (6,7%) e quella di Rieti (5,5), inferiori invece le percentuali di Frosinone (4,4) e Roma (4,1).

Nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ovvero con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine, cioè a tempo determinato o con altri contratti con durata predefinita.

Rispetto allo stesso mese del 2022 il saldo risulta positivo: +710. «I dati - commenta Luigia Melaragni, segretaria Cna Viterbo e Civitavecchia - nonostante siano col segno più rispetto allo stesso periodo del 2022, denotano una crescita dettata dai lavori stagionali estivi. Non è un caso che la maggior parte sia con contratti a tempo determinato e nel settore dei servizi turistici e della ristorazione. Un ambito, quest'ultimo, in cui purtroppo si fa sempre più fatica a trovare le figure necessarie».

Fattore quest'ultimo che ha un peso non indifferente: in 49 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Poi le entrate nel 37% dei casi interesseranno giovani con meno di 30 anni, mentre il 16% delle imprese pensa di assumere personale immigrato. Altri dati: il 6% dei 2.150 saranno persone laureate, il 33% con diploma di scuola media superiore, al 60% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ad assumere sarà il 17% del totale delle imprese.

Se invece si vanno a guardare i numeri dei lavoratori previsti sul periodo luglio-settembre, si scopre che in Italia saranno complessivamente 1.476.190, nel Lazio 153.180 e nella provincia di Viterbo 5.120. E anche in questo caso, rispetto al terzo trimestre del 2022, va registrato il segno più: l'incremento è di 1.510 unità.

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