"Antica Pasta", il racconto di un dipendente: «Azienda sempre puntuale, la crisi un vero fulmine a ciel sereno per tutti»

Lo stabilimento a Spinacceto di Greccio
di Sabrina Vecchi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Aprile 2023, 00:10

RIETI - «Un fulmine a ciel sereno, un vero choc». Viene definita così, da un dipendente del pastificio “Antica Pasta” di Spinacceto di Greccio, la notizia avuta lo scorso giovedì dall’azienda. «I responsabili ci hanno detto verbalmente che il giorno successivo non ci saremmo dovuti presentare al lavoro - racconta, chiedendo di restare anonimo - perché la produzione era interrotta per problemi aziendali». Problemi che non erano minimamente stati avvertiti in precedenza né dai dipendenti né dai cittadini, affezionatissimi a un marchio di pasta prodotto nel territorio, presente praticamente in ogni punto di grande distribuzione della città.

Lo scenario. «Proprio per la floridità dell’azienda, sono rimasto senza parole», dice il lavoratore, assunto da sei anni a tempo indeterminato dal pastificio. «Si lavorava molto, è sempre stato uno stabilimento sano e dove si è costantemente respirato benessere e vicinanza umana. Le retribuzioni erano più alte della media, i contributi tutti regolarmente versati, gli stipendi pagati con regolarità, manca solo quello di marzo». A maggior ragione, i motivi della chiusura, attribuiti a questioni burocratiche e finanziarie che hanno portato al congelamento dei conti correnti, lasciano quaranta famiglie reatine senza parole oltre che senza futuro all’orizzonte. Considerando anche che la media dei dipendenti ha figli in età scolare e mutui accesi e che sono presenti casi di coppie che lavorano nella stessa ditta. Famiglie che stanno vivendo un incubo.
Intanto, dopo la riunione informale conoscitiva svolta in Prefettura lunedì scorso e la mobilitazione dei sindacati e del sindaco di Greccio, il tavolo all’ufficio del lavoro - richiesto ancora ieri dalla Uil - con i titolari, è fissato per venerdì prossimo.

Le prospettive. Tra gli operai, c’è chi spera ancora e chi si è rimesso subito in moto per cercare un impiego altrove: «Devo pensare a me stesso e alla mia famiglia adesso, a trovare subito un’alternativa, non posso attaccarmi alle speranze ridotte al lumicino». Al di là delle concrete difficoltà nel trovare un nuovo lavoro in questo momento storico, il dipendente parla della flebile speranza di ritrovare un ambiente umano tanto sano e attento alle esigenze sia impiegatizie che individuali del personale. «I titolari ci sono sempre stati, per qualsiasi necessità. Per questo sono ancora più addolorato, perché non solo è difficile trovare un impiego così ben retribuito, ma anche così amichevole e cordiale. Li ho visti piangere, e il primo pensiero va anche a loro, prime vittime di questa situazione».
Perplessità e sostegno della città sia verso i dipendenti che verso i titolari, per una situazione del tutto imprevista, tutta da chiarire.

Sulla quale rimangono molti dubbi, considerando l’ottima produttività dell’azienda con un passato trentennale e un nome sinonimo di qualità, le molteplici varietà di pasta prodotte e la costante espansione dello stabilimento, che aveva, solo lo scorso 1° aprile, inaugurato un punto vendita anche al mercato Mako di via Micioccoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA