“Antica Pasta”, a due mesi dalla chiusura dipendenti ancora senza cassa. Si allontana la possibilità di una riapertura

“Antica Pasta”, a due mesi dalla chiusura dipendenti ancora senza cassa. Si allontana la possibilità di una riapertura
3 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Luglio 2023, 00:10

RIETI - L’incubo che non finisce col lieto fine, ma continua. Se possibile anche peggio di prima. Non c’è pace per i lavoratori di “Antica Pasta” che, a distanza di quasi 2 mesi dalla sospensione della produzione e dall’accordo per gli ammortizzatori sociali, ancora non hanno ricevuto un euro. La cassa integrazione non è partita e i motivi non sono chiari: si parla di errori nella compilazione delle pratiche da parte dell’azienda, ma anche di un banale intoppo all’Inps dove mancherebbe l’impiegato che deve chiudere la pratica.

L’unica certezza è che da maggio nessuno dei circa 40 dipendenti ha visto ancora un euro e per molti la situazione si sta facendo critica.

Nessuna notizia ufficiale sul fronte di una possibile ripresa dei lavori, ma si starebbe lavorando per riaprire lo stabilimento del pastificio a Spinacceto di Greccio. 

La chiusura. “Antica Pasta” aveva bloccato la produzione al termine di una complessa vicenda burocratico-giudiziaria che aveva portato al congelamento dei conti correnti dell’azienda. Con la mancanza di liquidità, la proprietà aveva comunicato ai dipendenti l’impossibilità nel pagare gli stipendi, bloccando la produzione prima della metà di aprile. I sindacati avevano avviato una trattativa, coinvolgendo il Prefetto e, grazie all’intervento della Cna di Rieti, era arrivata la chiusura del cerchio.

I dipendenti erano equamente divisi in due società, la “Antica Pasta” e la “Antica Pasta Italia”, con la prima organizzata a livello artigianale e la seconda a livello industriale: per entrambe le aziende, erano previsti gli ammortizzatori sociali, divisi in cassa integrazione e in fondo di solidarietà bilaterale artigianale che sarebbero dovuti scattare entro la prima parte di maggio. 

Niente soldi. Dopo la “grande paura” tutto sembrava risolto, ma da maggio i dipendenti non hanno avuto più notizie. «Abbiamo ricevuto i pagamenti di marzo e aprile», racconta uno dei lavoratori che aggiunge: «la cassa integrazione doveva partire da metà maggio, con i primi giorni del mese che erano stati liquidati dall’azienda. A oggi non abbiamo ricevuto nessuno stipendio, non abbiamo notizie e non abbiamo avuto indicazioni ufficiali dall’azienda. La situazione per molti di noi sta diventando preoccupante». Dai sindacati per ora non arrivano comunicazioni. Tutto si sarebbe arenato per un problema procedurale. Dopo l’accordo propiziato dalla Cna, che ha concluso la sua parte, gli amministratori di “Antica Pasta” dovevano preparare la documentazione da consegnare agli istituti previdenziali per far scattare gli ammortizzatori sociali. Documenti che sarebbero stati sbagliati più di una volta, prima di essere consegnati in maniera corretta. 

Intoppo all'Inps. A quel punto l’intoppo si sarebbe creato all’Inps, dove per la mancanza di un impiegato si sarebbe bloccato di nuovo tutto. Notizie parziali ma che, a quanto pare, contengono più di un fondo di verità. L’unica certezza è che i cancelli del pastificio sono chiusi, i dipendenti senza stipendio e il perdurare della mancanza di prodotti nei supermercati rende sempre più difficile la ripartenza della produzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA