Rieti, Agrario: gettato il seme
della scuola «innovativa»

Fusacchia
di Alessandra Lancia
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Sabato 16 Luglio 2016, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 14:19
RIETI - Una scuola aperta, verde, molto verde, dove i ragazzi imparino e il territorio insegni e viceversa: immagina, puoi, almeno oggi, almeno all'istituto Agrario, dove il Miur si prepara a investire 4 milioni di euro per una scuola cosiddetta «innovativa» e chiama insegnanti, studenti, professionisti a collaborare alla progettazione dell'opera. «Se le idee vengono dal basso, dalla comunità scolastica, magari sbagliamo meno», dice Alessandro Fusacchia, omaggiatissimo capo di gabinetto della ministro Giannini, nel dare il via alla «consultazione».
Perché il tema è: come si progetta oggi una scuola? Per farci cosa? «A me al liceo Scientifico bastava il banco, ai miei insegnanti la cattedra e poi c'era casa per i compiti continua Oggi non è più così e al tecnico che alla fine dovrà disegnare aule e laboratori bisognerà dirgli con chiarezza a che cosa ci dovranno servire. Il Miur dovrà costruire 52 scuole in tutta Italia ma non debbono essere uguali. Vogliamo scuole che rispondano alla vocazione dei territori».
A Rieti la scelta è caduta sull'Istituto Agrario e non a caso: «Qui c'è la nostra identità dice il sindaco Simone Petrangeli e qui può esserci il nostro futuro vista l'importanza che l'agricoltura ha nel nostro territorio. A me non piace l'idea della scuola-azienda ma che la scuola debba essere un ponte tra il mondo del sapere e quello del lavoro sì». In tema di agricoltura altri tasselli del mosaico si vanno posizionando: «Dopo l'estate, con l'Università della Tuscia e con il Crea presenteremo il progetto per il rilancio dello Strampelli - dice Fusacchia e grazie alla cordata tra Agrario, Alberghiero e Scientifico avremo i laboratori territoriali al Terminillo sull'agricoltura e l'alimentazione di qualità».
«Vi comincio a invidiare tutte queste cose», dice il rettore della Tuscia, Ruggeri. O almeno l'idea di queste cose, perché poi il processo di realizzazione si annuncia lungo e complesso, per nulla facile . Nel caso della scuola innovativa chiama in causa Miur, Inail e enti locali. Il primo passaggio, che si apre adesso e va avanti fino al 30 agosto, è il concorso per idee e proposte progettuali.
Poi il Miur sceglierà quella vincente e comincerà l'iter della progettazione vera e propria, con l'acquisizione delle aree (nel caso specifico il polo didattico sulla Terminillese) e la gestione dell'appalto. Ci sarà da lavorare e tra enti diversi e non tutti in buona salute, come con un certo sprezzo del pericolo ricorda il presidente della Provincia Giuseppe Rinaldi: “Questa della scuola innovativa è un'operazione ottima, alla quale anche noi insieme alla Regione abbiamo contribuito e ne siamo felici. Ma non per guastarvi la festa, voglio ricordare che il resto del sistema scolastico che è affidato a noi Province cade letteralmente a pezzi e noi non abbiamo risorse per intervenire. E questo non è giusto, specie nei confronti dei ragazzi”. Perché tutto si fa per loro, perché mettendo buoni semi a scuola nascano frutti buoni per tutti.
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