Perché il tema è: come si progetta oggi una scuola? Per farci cosa? «A me al liceo Scientifico bastava il banco, ai miei insegnanti la cattedra e poi c'era casa per i compiti continua Oggi non è più così e al tecnico che alla fine dovrà disegnare aule e laboratori bisognerà dirgli con chiarezza a che cosa ci dovranno servire. Il Miur dovrà costruire 52 scuole in tutta Italia ma non debbono essere uguali. Vogliamo scuole che rispondano alla vocazione dei territori».
A Rieti la scelta è caduta sull'Istituto Agrario e non a caso: «Qui c'è la nostra identità dice il sindaco Simone Petrangeli e qui può esserci il nostro futuro vista l'importanza che l'agricoltura ha nel nostro territorio. A me non piace l'idea della scuola-azienda ma che la scuola debba essere un ponte tra il mondo del sapere e quello del lavoro sì». In tema di agricoltura altri tasselli del mosaico si vanno posizionando: «Dopo l'estate, con l'Università della Tuscia e con il Crea presenteremo il progetto per il rilancio dello Strampelli - dice Fusacchia e grazie alla cordata tra Agrario, Alberghiero e Scientifico avremo i laboratori territoriali al Terminillo sull'agricoltura e l'alimentazione di qualità».
«Vi comincio a invidiare tutte queste cose», dice il rettore della Tuscia, Ruggeri. O almeno l'idea di queste cose, perché poi il processo di realizzazione si annuncia lungo e complesso, per nulla facile . Nel caso della scuola innovativa chiama in causa Miur, Inail e enti locali. Il primo passaggio, che si apre adesso e va avanti fino al 30 agosto, è il concorso per idee e proposte progettuali.
Poi il Miur sceglierà quella vincente e comincerà l'iter della progettazione vera e propria, con l'acquisizione delle aree (nel caso specifico il polo didattico sulla Terminillese) e la gestione dell'appalto. Ci sarà da lavorare e tra enti diversi e non tutti in buona salute, come con un certo sprezzo del pericolo ricorda il presidente della Provincia Giuseppe Rinaldi: “Questa della scuola innovativa è un'operazione ottima, alla quale anche noi insieme alla Regione abbiamo contribuito e ne siamo felici. Ma non per guastarvi la festa, voglio ricordare che il resto del sistema scolastico che è affidato a noi Province cade letteralmente a pezzi e noi non abbiamo risorse per intervenire. E questo non è giusto, specie nei confronti dei ragazzi”. Perché tutto si fa per loro, perché mettendo buoni semi a scuola nascano frutti buoni per tutti.
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