LE DIFFICOLTA’
La domanda, ad ogni fine agosto da ormai 10-15 anni a questa parte, è sempre la stessa: ma il patron riuscirà anche quest’anno nel miracolo? Lo diciamo subito: stavolta è più dura. Più del solito. Squilla il telefono, risponde Giovannelli. «Non so ancora nulla». In che senso, ci spieghi: RietiMeeting si farà o no? «Non lo so, in 48 ore avrò un quadro più chiaro perché devo dare una risposta soprattutto a chi mi è più vicino». Si aspetta qualcosa dalla città? «Non ho avuto niente, soltanto qualcosa dalla Fondazione Varrone, il Comune deve darmi ancora il contributo degli ultimi tre anni. Per il resto ormai non mi aspetto più niente». Fine.
Film già visto che poi si risolverà come sempre con la grande festa di record, di selfie e di gioia? Forse. Ma in più, questo è stato un anno particolare per il patron a livello di salute. Non lo scriveremmo se non fosse un dato rilevante. Lo è, invece, perché Giovannelli non ha potuto girare il mondo come avvenuto in tutta la sua lunga carriera. Non è stato nemmeno ai Giochi di Rio, per citare l’evento più importante. I contatti sono centinaia e solidi, ma li ha dovuti coltivare da casa. E la crisi dell’atletica russa ha lasciato per strada uno dei colossi che sponsorizzavano RietiMeeting, con un impatto notevole per il budget.
TRA DUBBI E CERTEZZE
C’è da attendersi un ridimensionamento? Un meeting in tono minore? Per come lo conosciamo e per quello che ha sempre predicato, un meeting che non sia il vero meeting, quello con le stelle più lucenti, Giovannelli non lo vuole. E se davvero si accorgesse che non è in grado di sostenere questo sforzo economico, viene da pensare che staccherebbe la spina. Ma su questo il patron non si è sbilanciato. Poi c’è l’altro aspetto: molti atleti a Rieti verrebbero anche gratis (si fa per dire, ovviamente). Nel senso che le condizioni climatiche arcinote, la pista conosciuta come una delle più performanti al mondo, e i rapporti di amicizia che i manager, e gli atleti stessi, hanno con Giovannelli potrebbero bastare già per allestire un RietiMeeting dignitoso. Vogliamo sognare? C’è il record del mondo degli 800 che balla. Caster Semenya, oro olimpico, inondata di polemiche per il livello di testosterone più alto prodotto dal suo corpo (che la avvantaggerebbe), sembra essersi risparmiata per evitare altre critiche, ma il primato vecchio del 1983 è alla sua portata.
Tra i meeting post-olimpici migliori per batterlo c’è senz’altro Rieti, dove ha già corso nel 2013, quando però doveva sottoporsi alle cure per limitare la produzione ormonale. Resta un sogno, certo. Quasi sicuramente tornerebbe invece la primatista mondiale del martello Anita Wlodarczyk che si è migliorata a Rio. E probabilmente i fedelissimi Powell e Rudisha. Ma siamo al fantameeting. Prima bisogna che Giovannelli dia il suo ok. E oggi, più che mai, non è per nulla scontato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA