Coppa Italia, De Santis non era solo
Gip: «Con lui commando di 4 persone»

Coppa Italia, De Santis non era solo Gip: «Con lui commando di 4 persone»
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Giovedì 8 Maggio 2014, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 14:24

​ Almeno quattro persone, con il casco in testa, erano con l'ex ultr romanista Daniele De Santis quando avvenuta la sassaiola, con lancio di petardi, contro un bus con i tifosi del Napoli in transito verso lo stadio Olimpico in vista della finale di Coppa Italia di sabato scorso. Ne sono convinti i pm dopo aver ascoltato i testimoni. Il gruppo di aggressori si è dileguato al primo accenno di reazione dei napoletani in una direzione diversa a quella di De Santis. Il quale, raggiunto da un primo gruppo di supporter azzurri, ha fatto fuoco quattro volte.

Gli inquirenti della procura di Roma hanno disposto una consulenza balistica per ricostruire, tra l'altro, le distanze tra Daniele de Santis ed i tre napoletani feriti. L'accertamento tecnico sarà utile per stabilire anche se questi ultimi abbiamo effettivamente preso parte al pestaggio di De Santis.

L'ex ultrà della Roma, Daniele De Santis, mostra una «natura incontenibile e specialmente violenta» e «la comprovata incapacità a misurare la gravità delle proprie azioni».È quanto scrive il gip di Roma, Giacomo Ebner, nell'ordinanza di arresto in carcere per l'autore della sparatoria nel pre-gara di Coppa Italia.

«Ha sparato De Santis» Il gip di Roma afferma inoltre che «allo stato della documentazione in atti, si ritiene individuato in De Santis l'autore dei colpi d'arma da fuoco». Il magistrato, a conferma di questo, cita la testimonianza di un testimone, un tifoso del Napoli. «Attendibile - scrive il Gip - appare la dichiarazione del testimone il quale riferiva di aver visto con certezza la scena e di essere sicuro che l'uomo che aveva sparato era lo stesso che veniva picchiato dai tifosi del Napoli e che veniva poi identificato in Daniele De Santis».

Le persone con il casco Lo stesso testimone parla inoltre di altre tre persone con indosso il casco presenti sulla scena degli incidenti. Dagli interrogatori di garanzia di ieri, ricorda il giudice, «è emerso che Ciro Esposito era accanto ad Alfonso Esposito quando quest'ultimo si è posto all'inseguimento di De Santis 'per regolare i contì», dopo che l'ex ultrà della Roma aveva provocato i tifosi napoletani lanciando fumogeni contro i pullman che li stavano trasportando allo stadio.

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