Rifiuti, nuova discarica: in pole Latina Cisterna e Minturno

Rifiuti, nuova discarica: in pole Latina Cisterna e Minturno
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 09:34

LA SITUAZIONE
Latina, Cisterna e Minturno in prima posizione; a ruota, seguono Aprilia, Gaeta, Priverno e, un po' staccata, Fondi. Eccoli, i Comuni con aree potenzialmente idonee a ospitare i siti di stoccaggio del secco residuo. Tra cave e aree industriali, sono i territori che emergono dal documento tecnico stilato dagli uffici della Provincia di Latina, che oggi pomeriggio sarà oggetto della prima conferenza dei sindaci sul ciclo dei rifiuti convocata nel 2021, e che sarà chiamata a svolgere la valutazione finale sui siti, da trasmettere infine alla Regione Lazio. «Contiamo di uscirne con un paio di indicazioni», spiega il presidente della Provincia, Carlo Medici.
Un giorno decisivo, quello di oggi, in vista anche di un altro appuntamento cruciale, quella conferenza di servizi che la Regione ha convocato per fine mese per decidere sulla richiesta di Ecoambiente di abbancare ulteriori 38mila metri cubi di rifiuti. E per lunedì prossimo è stato anche convocato il Consiglio provinciale sui rifiuti, in particolare su Borgo Montello e sulla bonifica del sito di La Cogna e l'ampliamento dell'area di stoccaggio della Rida Ambiente ad Aprilia, nonché l'individuazione dei siti e la legge regionale per l'istituzione degli Ato; seduta a cui sono stati invitati l'assessore regionale Massimiliano Valeriani e il direttore regionale, Flaminia Tosini. Essenziale è quindi decidere prima. Il documento prende le mosse dagli studi effettuati mesi fa sulle cave da rinaturalizzare, aggiungendo ora gli studi sulle aree industriali ancora attive, in cui poter insediare lo stoccaggio del secco residuo, ovvero la parte rimanente di rifiuto indifferenziato dopo il trattamento. Ma come sono giunti i tecnici a indicare i siti? Le valutazioni sono molteplici e partono dal piano provinciale dei rifiuti approvato nel 2018, che già indicava criteri di esclusione per impiantistica di settore, sulla base della caratterizzazione territoriale fatta dalla Regione. Tra questi, figurano la prossimità a fasce di rispetto da aree protette, parchi, oasi e aree protette; mare, laghi, corsi d'acqua, pozzi, sorgenti; infrastrutture (variabili in base alla classificazione), cimiteri, metanodotti, acquedotti; aree con quote o pendenze eccessive; centri abitati, ospedali, scuole, impianti sportivi; zone a rischio sismico o rischio idrogeologico.
I DETTAGLI
Il documento riporta poi la sintesi di tutte le sedute del tavolo tecnico permanente dei sindaci della provincia. Alla fine, il gruppo di lavoro ha suddiviso il territorio in tre raggruppamenti (centro, nord e sud), stimato i quantitativi di rifiuti prodotti, valutato la baricentricità dei siti all'interno di aree idonee, giungendo a una prima analisi delle cave disponibili, poste nei Comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Rocca Massima, Sermoneta, Sezze, Priverno, Roccasecca dei Volsci, Sonnino, Terracina, Fondi, Itri, Gaeta, Formia, Spigno Saturnia, Minturno, Castelforte. Alla fine dello studio, esaminando i fattori escludenti, si è giunti alla conclusione che «l'area centro nord della provincia risulta essere quella più idonea all'istituzione di siti di stoccaggio».
Successivamente però, si è valutato di studiare anche le aree classificate come industriali da Prg nei Comuni di Cisterna di Latina, Latina, Sabaudia, Fondi, Gaeta, Itri, Formia e Minturno. E ancora una volta, «appare evidente che l'area centro nord della provincia risulta essere quella più idonea all'istituzione di siti di stoccaggio». Peraltro, i tre ambiti in cui è stata divisa la provincia per la baricentricità presentano eterogenee produzioni di rifiuti: 58% di media di secco residuo prodotto per il bacino 1 (che ha 6 Comuni, Cisterna, Aprilia, Latina, Cori, Norma, Roccamassima), 31% per il bacino 2 (20 Comuni) e 11% per il bacino 3 (7 Comuni, tra cui Ponza e Ventotene). Dati tali per cui «si evince un fabbisogno di superficie da destinare a stoccaggio di 1,06 ettari all'anno per il bacino 1, di 0,62 ettari all'anno per il bacino 2 e di di 0,24 ettari all'anno per il bacino 3. Ecco quindi i fattori: carta delle aree idonee, dimensione del sito di stoccaggio, e viabilità: in base a questi, per le cave, Aprilia, Cisterna e Priverno hanno fattore positivo per il primo e il secondo ma non per il terzo, mentre Terracina e Fondi hanno solo il secondo. Venendo invece alle aree industriali, Cisterna, Latina e Minturno hanno tutti e tre i fattori a favore; Fondi e Gaeta solo il secondo e il terzo.
Andrea Apruzzese
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