Latina, minacciato e ferito un candidato della lista di Annalisa Muzio: «Non ci fanno paura»

Latina, minacciato e ferito un candidato della lista di Annalisa Muzio: «Non ci fanno paura»
di Andrea Apruzzese
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Martedì 14 Settembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 11:15

Due giovani che arrivano in motorino e dicono «Scusa, dobbiamo chiederti una cosa»; la vittima si avvicina, e parte il fendente al volto con il taglierino, che ferisce la guancia; e l'ultima frase, urlata dagli aggressori in fuga: «A casa, merde!». In questo modo, secondo le ricostruzioni fornite alla Polizia che sta indagando sull'accaduto, è stato ferito ieri alle 9.30 Massimo Gibbini, candidato consigliere comunale di Latina della lista Fare Latina che, insieme al Partito liberale europeo, supporta la candidatura a sindaco di Annalisa Muzio. Gibbini, pensionato dopo una vita passata in fabbrica, aveva appena aperto il point elettorale della Muzio all'angolo di piazzale Carturan, in via San Carlo da Sezze nel capoluogo, aveva pulito l'interno, e si era poi di nuovo affacciato sul marciapiede, accanto alla sua moto, per fumare una sigaretta.

È un uomo tranquillo e affabile, che oggi si occupa anche di beneficenza (fa parte del gruppo dei Motopatitori che il 6 gennaio di ogni anno organizza la Motobefana); non si preoccupa quando due giovani in motorino, con il casco (non integrale, a quanto risulterebbe dalle prime ricostruzioni) in testa, fermano e gli chiedono di avvicinarsi. Poi, l'aggressione. Uno dei due, armato di taglierino, sferra il fendente, che ferisce un avambraccio, alcune dita, e la guancia, a pochi millimetri dall'occhio. Immediati i soccorsi, come anche l'intervento delle forze dell'ordine, in particolare Polizia di Stato e Digos, che stanno conducendo le indagini. La Muzio si precipita sul posto, per poi recarsi in Questura. Nel primo pomeriggio, alle 15, si svolge in Prefettura il Comitato per l'ordine e la sicurezza; alle 16 la Muzio incontra stampa e militanti per fare il punto della situazione: per prima cosa, rassicura sulle condizioni di salute di Gibbini, e poi spiega come «il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese è in costante contatto con il Prefetto, che ha chiesto che tutti i candidati mantengano correttezza e non alzino i toni; inoltre le forze dell'ordine monitoreranno il territorio in maniera ancora più capillare».

La candidata sindaco spiega di avere ricevuto nelle scorse settimane «minacce telefoniche alla mia persona, che prima avevo sottovalutato ma che oggi ho denunciato perché ho la responsabilità di un gruppo.

Altri episodi? Un anno fa mi fu bruciata l'auto, dopo l'inaugurazione del Sib (sindacato balneari, ndr)». Relativamente all'eventualità che la sua candidatura vada a erodere consensi nel centrodestra, e che il gesto di ieri possa essere legato a questo, la Muzio osserva che «la mia formazione politica è di centrodestra, anche se vengo da una famiglia di democristiani; e nel centrodestra sono comunque una moderata e dialogo sui temi, sui progetti e sui programmi».

Il gesto cambierà qualcosa? «Non ci fanno paura e non ci intimidiscono e andremo avanti a testa alta. Vorrei però che la campagna elettorale si concentrasse sulla politica». Al suo fianco, Fabio Bianchi, un tempo segretario provinciale di Alleanza nazionale e assessore provinciale, e oggi coordinatore della campagna della Muzio: «È stato uno choc per tutti», spiega ricordando come «nei giorni scorsi erano stati strappati manifesti della nostra candidata». Per Antonella Castiello, segretaria comunale del Ple, «a qualcuno dà evidentemente fastidio il cambiamento, si vogliono ledere libertà e democrazia».

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