Francesco Rocca, chi è il candidato in pole per il Lazio: da avvocato antimafia a esperto in emergenze, il tecnico voluto da Meloni

E' l'unico italiano eletto per due volte alla guida della Croce Rossa Internazionale

Francesco Rocca, chi è il candidato in pole per il Lazio: da avvocato antimafia a esperto in emergenze, il tecnico voluto da Meloni
di Mario Ajello
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 07:23 - Ultimo aggiornamento: 09:59

Se vince avrà tre priorità per il Lazio: sanità, trasporti, infrastrutture. E avrà anche, Francesco Rocca, il petalo forte della rosa della Meloni che lo stima assai, un patrimonio di riconoscimento trasversale e istituzionale - con l'ex prefetto e ex capo della Protezione civile, Gabrielli, per esempio ha un vecchio rapporto di buona collaborazione e forte amicizia che dura tuttora - utili per il lavoro che andrà a fare se davvero sarà scelto (ed è quasi ovvio) come candidato governatore e se poi vincerà (i sondaggi dicono centrodestra). La sfida laziale sarà questa: contro l'ex assessore alla Sanità della giunta Zingaretti - lotta al Covid anzitutto - l'attuale presidente della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Questa l'attuale carica di Rocca, super-tecnico da sempre di destra ma che ha fatto politica solo da ragazzo (classe 1965), il quale poteva essere ministro della Salute nel governo Meloni o addirittura titolare della Farnesina ma per motivi vari non lo è stato e comunque diventare nel caso presidente del Lazio (non stiamo parlando di regioni più periferiche) è un'onore e un onore che vale più o meno quanto quello di un ministro. E dunque: chi ricorda il nome e cognome Francesco Rocca per il mitico terzino velocissimo della Roma adesso deve aggiornarsi. I giochi sono fatti per la candidatura e lui - che si avvicinò al volontariato fin dai primi anni degli studi universitari in Legge, mentre al liceo ad Ostia militava nel Fronte della Gioventù ed era vicino al compianto Toni Augello - è diventato avvocato e negli anni 90 è stato in prima linea nella lotta contro la mafia difendendo pentiti. Perciò ha vissuto cinque anni sotto scorta.

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SUPER-TECNICO
Curriculum: commissario dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma dal 2002 e poi dg di quel nosocomio fino al 2007, componente del consiglio d'indirizzo dello Spallanzani e del nucleo valutazione dell'Istituto Nazionale Tumori (il Pascale di Napoli). E ancora: commissario straordinario della Asl Napoli 2 nel 2011 e dg dell'Idi nel 2017. Un super-tecnico della sanità. Ma l'impegno alla guida della Croce Rossa internazionale - eletto due volte, l'ultima nel 2020, e in oltre 150 anni è stato l'unico italiano scelto per questo incarico e per lui una volta tanto hanno votato all'unisono palestinesi e israeliani - ne fa anche un attore politico e uno specialista di situazioni di crisi da risolvere. Rientra in questa casistica anche il Lazio? Non esageriamo, e però tutti nel centrodestra sono eccitatissimi: «E' un uomo del fare!».
Ebbe una condanna per droga da giovanissimo e poi una storia professionale che è quella che lo ha portato dove lo ha portato.

Rocca il super-esperto di emergenze sanitarie e diplomatico-umanitarie - con relazioni che spaziano di qua e di là sul globo, vista la sua attuale funzione - è quello che andò a prendere in un campo profughi siriano, per portalo in salvo in Italia, il bimbo Alvin Berisha che la madre da Bergamo aveva dove vivevano si era portata in guerra perché aveva aderito all'Isis come Foreign Fighters. Rocca è una roccia, dicono gli amici. Ma la politica-politica non è facile per nessuno e non lo sarà neppure per uno come lui.

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