Regionali Lazio, il centrodestra punta su Rocca: sì di Salvini e Berlusconi. “Derby sanità” con D’Amato

Per candidarsi si è dimesso dalla Croce Rossa. La leader Fdi: «Per noi importante la condivisione tra alleati»

Regionali Lazio, il centrodestra punta su Rocca: sì di Salvini e Berlusconi. “Derby sanità” con D’Amato
di Mario Ajello
4 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Dicembre 2022, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 11:20

Il candidato presidente della Regione Lazio che il centrodestra ha scelto, nella “rosa” dei tre nomi proposta da Giorgia Meloni, è Francesco Rocca. Ossia il presidente internazionale della Croce Rossa. Dunque, sarà molto un derby sulla sanità quello tra Rocca e l’ex assessore regionale D’Amato che in questi anni ha gestito la lotta al Covid. Ieri sera è arrivata l’ufficializzazione con una nota congiunta di Meloni, Salvini, Berlusconi e Lupi: «Tra le autorevoli proposte pervenute», tra cui quelle riguardanti Rampelli e Procaccini, «Rocca rappresenta una sintesi di grande esperienza per la Regione Lazio e sarà una garanzia di assoluta capacità e competenza per i cittadini di questa regione». 

Rocca è insieme un tecnico e una figura istituzionale ma anche un uomo che viene dalla destra e non ha mai abbandonato quel mondo dal punto di vista degli ideali e delle amicizie.

Meloni voleva una figura di sintesi tra politica e sociale e Rocca risponde a questo profilo su cui Salvini e Berlusconi si sono detti convinti e contenti. Il candidato ha parlato ieri con entrambi. Dopo di che Salvini ha twittato: «Rocca sarebbe un’ottima scelta, i cittadini di Roma e del Lazio saranno in ottime mani». Anche al Cavaliere il presidente, dimessosi proprio ieri della Croce Rossa, è apparso il candidato migliore («E’ un top player», il suo giudizio), si sono parlati e capiti, ma quasi non ce ne sarebbe stato bisogno, dicono ad Arcore. Perché da sempre Berlusconi conosce Rocca per la sua attività, per le missioni politico-diplomatiche nei terreni difficili del mondo e l’ex premier più volte è entrato in contatto con chi per oltre 15 anni, in vari ruoli, è stato al vertice di una grande macchina d’intervento sociale. Per non dire del rapporto storico tra Rocca e Gianni Letta la cui sorella Maria Teresa, scomparsa di recente, è stata una sorta di madrina di Rocca quando lui diventò commissario della Croce Rossa.

Pd-M5s, accordo nel Lazio. Bonelli: «Ci sarà lista rossoverde»

Le agende

Quando le agende dei tre leader del centrodestra riusciranno a intrecciarsi ci sarà la presentazione in grande stile (anche se lo stile di Rocca è molto accorto, anti-spettacolare) del candidato del Lazio. Il quale intanto per correttezza e trasparenza verso un mondo, quello di questa associazione che conta in Italia 160mila volontari, si è dimesso dalla Croce Rossa. Ha voluto dare lui stesso la notizia, e spiegarla nel sito della Cri, a quelli che in questi anni sono state le persone con cui ha lavorato e che lo hanno sempre considerato un capo carismatico e l’opposto del leader auto-referenziale e auto-compiaciuto. E insomma ha annunciato la sua discesa in campo così: «Ho deciso di presentare le mie dimissioni da presidente perché ho scelto di mettermi a disposizione del territorio. Come esperto di sanità pubblica, penso di poter portare un valore aggiunto: ho accettato una nuova sfida in cui credo fortemente». E ancora: «Ho voluto allontanarmi dal mio ruolo subito per evitare ogni possibile strumentalizzazione e per proteggere la nostra associazione e tutti voi. So che alcuni non saranno felici di questa decisione, ma la vita è fatta di bivi e nel momento in cui un indimenticabile percorso sarebbe volto comunque al termine, ho voluto percorrere una strada nuova dove, tuttavia, le mie capacità possano ancora essere al servizio della comunità». Poi la promessa «solenne»: «In questo nuovo capitolo della mia vita, non userò la Croce Rossa per fini elettorali né permetterò che qualcuno lo faccia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA