Stop al caos edilizia, arriva il Testo unico

Stop al caos edilizia, arriva il Testo unico
di Umberto Mancini
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Giovedì 28 Aprile 2016, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 23:08
E’ pronto, o quasi, il «dizionario» della casa». Il lavoro per arrivare a un regolamento edilizio unico, previsto dallo Sblocca Italia, sta andando avanti e, nonostante i ritardi rispetto alle tappe fissate nell’Agenda della semplificazione, il più è «stato fatto». E’ ottimista la ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia che, in audizione alla Camera, assicura che il nostro Paese avrà un solo lunguaggio per definire verande, terrazze, balconi e superfici abitabili. Visto che - e questo è davvero surreale - ogni Comune, come fosse un geometra alle prime armi, gestisce a suo piacimento queste definizioni, creando così una vera giungla normativa.

I DETTAGLILa ministra, a cui Renzi ha affidato l’onere di modernizzare la Pa, ha sottolineato come «l’8 febbraio scorso sia stata licenziata la lista delle 42 definizioni uniformi». L’elenco sarà quindi allegato allo schema tipo di regolamento. Si parte, ha ricordato Madia, da una situazione per cui in Italia «ogni regolamento edilizio comunale detta definizioni diverse, perfino la nozione di superficie e il modo di calcolarla cambia da un Comune all’altro». Del resto, nota, «alcuni regolamenti hanno anche una certa anzianità: ad esempio, «quello di Roma risale al 1934». Finora quindi ogni realtà è andata per conto suo e «ciò ha creato caos e incertezza».

 

Adesso, ha proseguito, «l’auspicio è arrivare allo schema tipo del regolamento edilizio», tenuto conto, ha voluto precisare, che non c’è una scadenza prevista dallo Sblocca Italia ma a porre dei paletti è stata proprio l’Agenda per la semplificazione, che così facendo ha messo «pressione» sulla materia. Come noto la predisposizione del regolamento edilizio tipo era infatti stata prevista per novembre 2015, ma l’intesa sulle definizioni ha portato via tempo, perché si richiedeva il consenso di tutte le parti in causai. Ma ora che la lista c’è e per Madia il «passo avanti cruciale è stato compiuto» e «finalmente l’Italia potrà avere un linguaggio e definizioni uniformi». In effetti l’elenco approvato riscrive il dizionario della casa, un vocabolario che vale in tutto il territorio nazionale e prevede un preciso significato per ogni parola, così che veranda, tettoia, balcone, terrazza, portico o soppalco potranno voler dire una cosa sola tanto in un comune della Sicilia quanto in uno della Lombardia. Ci abbiamo messo tanto tempo - conclude la Madia - perchè «ciascun soggetto doveva necessariamente rinunciare alle proprie definizioni». 
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