Vino, il falsario Rudy Kurniawan torna libero: ha ricreato l'introvabile Château Mouton-Rothschild 1945

Vino, il falsario Rudy Kurniawan torna libero: ha ricreato l'introvabile Château Mouton-Rothschild 1945
di Carlo Ottaviano
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Martedì 10 Novembre 2020, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 18:15

Il miglior enologo del mondo, secondo alcuni. Un vero alchimista. Tanto da essere riuscito a ricreare il quasi introvabile Château Mouton-Rothschild 1945 semplicemente riempendo una bottiglia: per metà di Château Pichon-Lalande 1988, per un quarto di un giovane Cabernet californiano e per il resto di Bordeaux di bassa lega o addirittura ossidati. Cento euro di vino contro il valore commerciale di almeno 25-30 mila euro della titolata etichetta.

Per altri è solo un mascalzone, comunque il miglior falsario di vini della storia. Sabato Rudy Kurniawan - questo il suo nome - ha lasciato il Correctional Institution Reeves, la prigione privata di Pecos, vicino El Paso in Texas nella quale ha vissuto gli ultimi nove anni dopo la condanna per frode.

Non ha invece saldato la multa del fisco da 20 milioni dollari, né restituito alle sue vittime i 28,4 milioni indicati dal tribunale di New York.

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«Un vero artista»


Ma la cosa incredibile è che molti dei truffati non si sono fatti avanti. Il documentario di Netflix Sour Grapes (Uva acerba) che racconta ascesa e caduta di Kurniawan, stima in 10 mila le bottiglie taroccate prima dell'arresto e ancora conservate in collezioni private di tutto il mondo. Tanti collezionisti senza scrupolo non vogliono svalutare la propria cantina o sperano ancora di riciclare ad altri malcapitati i loro incauti acquisti. C'è anche una buona dose di vergogna in chi si spacciava per grande intenditore, salvo poi scoprire che magnificava vini dozzinali o quasi. «Ma era un vero artista», ha detto incredulo un truffato ai giornalisti.

Kurniawan era riuscito a costruirsi un'immagine grazie alla finzione. Cittadino indonesiano, non ancora trentenne ha 44 anni adesso divenne dal nulla un personaggio a New York e Los Angeles comprando alle aste vini costosissimi e vivendo nel lusso. Era soprannominato Doctor Conti per la sua passione per le bottiglie Romanée-Conti (tra i vini più costosi al mondo) che lui comunque consumava, salvo poi ricolmare coi suoi blend enoici (mai annacquati, a onor del vero). Prima di emettere la sentenza il giudice Berman chiese a Kurniawan il perché dell'imbroglio. «Perché ha risposto il difensore - voleva essere accettato e rispettato da un ristretto gruppo di appassionati con cui condivideva le bevute: ha iniziato a comporre i suoi blend perché non riusciva più a trovare gli originali per gli amici». Un altruista, a sentire l'avvocato.

Secondo la procura del distretto di Manhattan, ammontano a più di 16 milioni di dollari tra il 2006 e il 2011 i suoi acquisti per capi di abbigliamento griffati, orologi e le Lamborghini di cui era appassionato. Tutti lo credevano giovane rampollo di una molto facoltosa famiglia di Jakarta.

A casa, in effetti, il denaro non mancava. Peccato che fosse anche questo frutto di imbrogli. Un suo zio - Eddy Tansil vive latitante in Cina dopo essere stato condannato in Indonesia a 17 anni di carcere per aver sottratto 420 milioni di dollari alla Bank Pembangunan. Chissà, dove andrà invece il falsario Rudy? Uscito sabato dal carcere, al momento è trattenuto dall'Immigration and Customs Enforcement, che ha un ordine di espulsione permanente.

I falsi italiani

Alla storia, passerà comunque come il primo condannato in Usa per aver falsificato vino. Pratica purtroppo frequente in tutto il mondo. Italiani i due casi più recenti: a metà ottobre la Guardia di Finanza di Firenze ha scoperto un giro di falsi Sassicaia (uno dei vini italiani più costosi) prodotto in Sicilia, imbottigliato in Toscana, in vetri provenienti dalla Turchia, mentre etichette, tappi, carta velina e casse erano prodotte in Bulgaria. Cinesi, coreani e russi gli acquirenti. Insomma, una rodata organizzazione internazionale con un giro d'affari mensile di circa 400 mila euro, secondo la GdF. Il 2 novembre l'altro sequestro da parte dei Nas dei Carabinieri di Firenze di finti cloni di Brunello di Montalcino e ancora Sassicaia da vendere in Asia a 300 euro la bottiglia.
 

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