Il Comandante della Polstrada: «La velocità uccide i giovani: è fatale in 8 incidenti su 10»

Il Comandante della Polstrada: «La velocità uccide i giovani: è fatale in 8 incidenti su 10»
di Alessia Marani
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Martedì 7 Febbraio 2017, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 17:34
«Il problema è l’alta velocità, che è causa o concausa di almeno otto incidenti su dieci». Parola del dirigente della Polizia Stradale di Roma, Massimiliano Ponti. Da quando a novembre è arrivato alla guida della Sezione della Capitale ha dovuto fare i conti con vite spezzate o rovinate per colpa di chi sull’acceleratore spinge troppo. E forse anche nel caso di Guidonia, dei quattro giovanissimi amici morti sabato notte nel terribile schianto della loro Mini Cooper contro un muro dopo un sorpasso sulla via Tiburtina, la velocità è stata determinante.

Comandante, ci risiamo: un sabato di festa e divertimento tra ragazzi, una delle quali ancora minorenne, si è trasformato in tragedia. Si corre troppo sulle nostre strade?
«Sicuramente sì. La velocità è la causa principale degli incidenti che rileviamo ogni giorno. O è la sola causa, oppure è una delle concause. Perché se si corre troppo e oltretutto le condizioni dell’asfalto non sono buone, così come quelle meteorologiche, allora si concretizza un mix micidiale. Ma la velocità non dobbiamo intenderla solo in senso assoluto, in termini di chilometri orari».

Vuole dire che se si va a 100 all’ora o a 60 chilometri orari è la stessa cosa?
«Ovviamente bisogna andare piano e stare nei limiti consentiti. Ma tutto è relativo. Dobbiamo imparare a considerare la velocità nei termini di tempo e distanza entro le quali il conducente di un veicolo può fermarsi senza incorrere in pericoli. Per esempio: se vado a 50 chilometri all’ora, un’andatura accettabile, ma poi mi distraggo per rispondere al telefonino o prendere un oggetto, ho 12-13 metri di percorrenza di “buio” assoluto, in cui perdo il controllo della macchina. E se vado a impattare contro un’altra auto, un albero, un muro o anche un pedone, le conseguenze sono comunque gravissime».

Velocità e distrazione: siamo anche tutti sempre più “connessi” quando si guida...
«Specialmente i giovani, ma anche gli adulti sono sempre più tentati, non resistono dal non scorrere lo schermo dello smartphone per verificare che non siano arrivati nuovi messaggi in chat o, addirittura, per consultare le pagine Facebook. Una volta c’era “solo” - si fa per dire - il pericolo della telefonata effettuata senza auricolare o vivavoce, adesso c’è questa smania di essere sempre collegati alla rete che incombe. Basta un attimo per, ripeto, distrarsi e guidare alla cieca per diversi metri».

Anche i ragazzi di Guidonia correvano?
«I nostri agenti e la Procura stanno lavorando per verificare tutte le ipotesi, nel rispetto del dolore e del grande strazio dei genitori di quei due ragazzi e ragazze. Le cause le stiamo ancora valutando. Ci sono anche le autopsie e gli esami tossicologici di rito da espletare. Questa strage ci è entrata nel cuore, per questo abbiamo il dovere di rilanciare un messaggio di prevenzione e di sicurezza, soprattutto tra i più giovani che hanno meno esperienza».

Il ragazzo che era al volante della Mini Cooper aveva conseguito la patente da poco. E quell’auto nemmeno poteva guidarla, non è vero?
«L’articolo 117 del Codice della strada stabilisce alcune limitazioni nella guida. C’è il divieto per i neopatentati, per i primi tre anni, di superare il limite di 100 km/h in autostrada e di 90 su strade extraurbane principali. Poi, per due anni, non possono condurre auto con una certa potenza rispetto alla tara. Quell’auto non era un bolide ma aveva una potenza superiore a quella consentita. Si può immaginare che l’esperienza di chi conduce un veicolo aiuti in situazioni di pericolo; una persona più esperta conosce meglio la tenuta di un’auto in determinate condizioni, può essere più facile riprendere il controllo del mezzo se lo perde. Per questo è importante rispettare le limitazioni imposte dal legislatore».

Quanti incidenti rilevate in media nella Capitale?
«Abbiamo appena chiuso le statistiche del 2016. Lo scorso anno abbiamo rilevato 3.732 incidenti, un dieci per cento in meno rispetto al 2015 quando erano stati 4.148. Nel 2015 sulle nostre strade hanno perso la vita 47 persone, 42 nel 2016. E per otto su dieci la velocità è stata Ma questo 2017 è iniziato nel peggiore dei modi».

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