Londra, intervista al candidato Sadiq Khan: «Nuove scuole e interventi sugli affitti, così da sindaco cambierò la città»

Londra, intervista al candidato Sadiq Khan: «Nuove scuole e interventi sugli affitti, così da sindaco cambierò la città»
di Francesco Ragni
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- Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 10:59
LONDRA Sadiq Khan è il candidato Labour a Sindaco di Londra. Un musulmano di 45 anni, figlio di immigrati pakistani, che partendo da origini umili è diventato avvocato e politico di successo. Lo abbiamo incontrato per capire le sue posizioni su alcuni dei temi chiave per gli abitanti di Londra.

Quello dell’alloggio è forse il problema numero uno per i londinesi. Cosa ne pensa?
«Stiamo vivendo una crisi degli alloggi. Si costruiscono nuove case ma non per i londinesi. Sonovendute all’estero a investitori asiatici, medio-orientali, e rimangono vuote perchè sono viste come investimento e non come case da abitare. Da sindaco istituirò un team di esperti chiamato “Homes for Londoners”. Il loro compito sarà di assicurarsi che il 50% delle nuove case sia riservato ai londinesi a un costo pari a un terzo del salario medio nella stessa area. Poi intendo intervenire sul mercato degli affitti. Oggi le agenzie fanno pagare agli affittuari una commissione iniziale per un contratto di 12 mesi, passati i quali applicano nuovamente la commissione, mentre l’affitto può aumentare anche del 10-15%. La mia soluzione è quella di creare un’agenzia no-profit, che offra gli alloggi con contratti triennali, nel corso dei quali l’affitto aumenterà soltanto in base all’inflazione».

 

Interessante, ma come farà a convincere i proprietari di immobili a darli in gestione all’agenzia del comune?
«Molti proprietari hanno comprato immobili come investimento, io li chiamoproprietari dilettanti, non hanno esperienza. Si affidano agli agenti, che hanno tutto l’interesse a fare girare le proprietà ogni 12 mesi. Chi affiderà la sua casa all’agenzia del comune riceverà subito sei mesi di affitto anticipati, e per tre anni non dovrà pensare a nulla».

Un altro problema della capitale sono le scuole. È molto difficile trovare un posto per i propri figli.
«Negli ultimi sei anni (da quando Cameron è al Governo, ndr), le decisioni su dove aprire nuovescuole o dove espanderle sono state centralizzate nella figura del Secretary of State for Education. Il risultato è che i nuovi istituti, le cosiddette Free Schools, sono stati aperti in zone dove c’era già un surplus di posti, e non dove c’era carenza. Io ritengo invece che debba essere il Sindaco di Londra a decidere dove mettere le nuove scuole della capitale. La popolazione di Londra sta crescendo: oggi siamo 8.6 milioni. Saremo 9 milioni nel 2020 e 10 milioni nel 2030. Noi vogliamo pianificare per la crescita».

Quando si parla di lei è inevitabile pensare alle sue origini, mettendole a confronto con quelle del suo sfidante Tory (il miliardario Zac Goldsmith)
«Il tuo background, da dove vieni, non conta. Conta dove stai andando. Quello che i londinesi dovranno guardare nello scegliere il sindaco è la sua esperienza, i suoi valori, la sua vision, e io ritengo di essere superiore a Goldsmith su tutti i fronti. Ogni persona a Londra deve avere la possibilità di raggiungere il proprio potenziale. Io sono cresciuto in una casa popolare, ma questa città mi ha dato la possibilità di diventare un avvocato di successo, un businessman, un membro del Parlamento, e ministro dei Trasporti. Temo che troppi londinesi oggi possano non avere le mie stesse opportunità. Credo, e lo dico non senza umiltà, di essere il candidato migliore».

Uno dei punti sui quali lei e Goldsmith avete opinioni diverse è sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. Lei è a favore mentre Goldsmith resta contrario.
«Negli ultimi 40 anni abbiamo goduto di enormi benefici nell’essere membri dell’Unione Europea. Benefici sociali, culturali ed economici. Ci sono piú di 500,000 posti di lavoro, a Londra, direttamente dipendenti dal fatto di essere membri dell’Unione Europea, e il 53% dell’export londinese va verso l’Unione Europea. Goldsmith è anti-Unione Europea. Io sono fortemente a favore. Londra non si può permettere un sindaco che non sia pro-Unione Europea, per noi il Brexit sarebbe catastrofico». 
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