Lang Lang: «Classica, il futuro è nei social»

Lang Lang: «Classica, il futuro è nei social»
di Luca Della Libera
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Mercoledì 19 Novembre 2014, 23:26 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 22:10
Ha inciso il suo ultimo cd dedicato a Mozart con i Wiener Philharmoniker diretti da Nikolaus Harnoncourt, ma è stato anche protagonista di grandi eventi come la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Pechino nel 2008, i Grammy Awards di Los Angeles nel 2014 insieme ai Metallica e il recente concerto di chiusura dei Mondiali di calcio a Rio de Janeiro. È molto attivo sui social network e sensibile alle nuove tecnologie. Per Lang Lang la musica va oltre i propri confini.



Il pianista cinese che vende milioni di dischi e ha iniziato a suonare vedendo Tom e Jerry da bambino in televisione, torna a Santa Cecilia per la stagione di musica da Camera venerdì nella Santa Cecilia alle 20,30 con un programma che impagina la Sonata in sol maggiore K 283, la Sonata in mi bemolle maggiore K 282 e la Sonata in la minore K 310 di Mozart, e le Quattro Ballate di Chopin (in diretta su Rai5 e RaiRadio3.



Lei è molto impegnato nell'attività didattica. In che modo?

«Ho inaugurato la Fondazione Lang Lang nel 2008 per aiutare e incoraggiare le nuove generazioni di musicisti e appassionati. Da quel momento abbiamo sviluppato diversi programmi, che spaziano dal supporto per i giovani pianisti alla ricerca di fondi per finanziare le lezioni di pianoforte nelle scuole e acquistare strumenti. Sono appena tornato da Barcellona, dove si è tenuto un Junior Music Camp, che avevamo iniziato l’anno scorso a Monaco con ragazzi da tutto il mondo selezionati via internet. È stato splendido vedere come ragazzi con bagagli culturali diversi si possano sintonizzare. Sto anche sviluppando una tecnica didattica per dimostrare ai ragazzi come lo studio dello strumento possa essere divertente ed efficace senza essere noioso».



Lei ha suonato anche con gruppi come i Metallica. Come si sente nei confronti della musica che non è classica?

«Io sono e sarò sempre un musicista classico. Ma mi piace sperimentare e mettermi alla prova. Suonare con leggende come i Metallica o Herbie Hancock mi apre la mente e mi offre una nuova prospettiva che mi è utile anche quando suono la musica classica».



Lei è coinvolto in molte attività che vanno al di là della musica, come per le Nazioni Unite e per l'Expo 2015

«Le Nazioni Unite mi hanno nominato loro ambasciatore per dare particolare risalto all'educazione globale. Amo questo incarico e lo svolgo con orgoglio quando e dove posso. Non vedo l'ora di essere a Milano come ambasciatore ufficiale l'anno prossimo per questa straordinario incontro di culture diverse».



Come vede il futuro della musica classica?

«Credo che sia molto luminoso. Questo linguaggio è talmente emozionale e forte che le persone vorranno sempre essere connesse quando gli si sarà data l'opzione di esplorarlo. Ogni tanto qualcuno sostiene che la musica classica potrebbe morire, ma non credo. Le nuove tecnologie possono essere un elemento determinante per noi. È incredibile quello che può già essere fatto con le connessioni in streaming e con i social network. Sono sempre contento di potermi connettere così facilmente con i miei amici e fans in tutto il mondo».